“Green Pass? Un mio collaboratore ce l’aveva ma poi è risultato positivo. Il vaccino serve a non morire, ma non protegge dal contagio: in aereo salgo col Green Pass, ma potrei avere il Covid”. È il pensiero del presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè in una intervista a Repubblica Palermo.

“Non mi fido del Green pass”

“Servono i tamponi rapidi. In due minuti si ottiene un risultato quasi sicuro. In aeroporto, ad esempio, è più utile sottoporre tutti al tampone rapido che chiedere il Green Pass. Sarà complicato da organizzare ma io del Green Pass non mi fido. Lo consideriamo la panacea di tutti i mali non mi sembra che lo sia”, continua Micciché.

Troppe ordinanze

Miccichè contesta il fatto che la Sicilia va verso la zona gialla. “Una rovina. Bisogna evitarlo in tutti modi. Non ce lo possiamo permettere. Siamo destinati al fallimento“. Troppe le ordinanze: “Tra lo Stato centrale, il presidente del Consiglio, il ministro della Salute, la Regione, i Comuni ci sono troppe ordinanze. La gente mi ferma per strada e mi chiede: ‘Qui posso entrare?’. ‘Qui serve la mascherina?’. Quante persone fanno un assembramento? Bisogna resettare tutto e darci regole precise. Ma ripeto: in zona gialla saremmo rovinati”.

Verso le Regionali 2022

Matteo Salvini ieri a Messina è tornato a rivendicare una candidatura leghista alla presidenza della Regione. “Qualcuno gli deve dire che sono candidato io”, ribatte Miccichè a Repubblica.

“Il candidato in Sicilia – sottolinea – non si decide per compensare la Calabria. C’è un presidente uscente, si decide alla fine se confermarlo. Fino ad allora nessuno può esprimere il candidato. Aggiungo che la Lega farebbe molta fatica a esprimere il presidente della Regione. E aggiungo che un minimo di difficoltà ad avere presidente uno che obbedisce troppo ai voleri della Lega ce l’avrei anch’io. Se dicessi a Salvini che un palermitano vuole fare il presidente della Lombardia sarebbe in difficoltà. Se insiste nel dirlo vuole spaccare la coalizione”.

 

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