Tutto rinviato per il nuovo centro sportivo del Palermo Calcio al trenta gennaio. Insomma l’interlocuzione tra la società presieduta da Dario Mirri e l’amministrazione comunale e Regione sulla rosanero da realizzare tra viale Case Rocca e viale del Fante continua per cercare di trovare una soluzione continua.
C’è ancora quindi molto da discutere sull’assegnazione dell’ex area del campo rom anche se non mancano già le prese di posizione. Prima tra tutti quella del vicesindaco Fabio Giambrone.
“L’Amministrazione comunale ha chiarito in diverse sedi e da tempo che considera la fruibilità pubblica e aperta dell’area della Favorita come la priorità per qualsiasi progetto di utilizzo della stessa – sottolinea -.
Abbiamo da ultimo espresso questa posizione negli incontri avuti con la Regione e con la SSD Palermo.
Qualsiasi utilizzo “esclusivo” da parte di chiunque che renda impossibile un utilizzo pubblico ci sembra che sia da escludere, essendovi per altro tante aree in città che possono prestarsi a questo tipo di utilizzo”.
“Leggiamo dalla stampa con stupore e forte preoccupazione che si sta discutendo di realizzare nell’area della Favorita, che ospitava il campo rom, un nuovo centro sportivo, proposto dalla nuova società della ‘Palermo calcio’. Capisco il fascino del progetto, avanzato da chi si è fatto carico di ricostruire le sorti della società sportiva, ma mi chiedo se i protagonisti di questa vicenda, a partire dalla Regione e dal Comune, si ricordano che quello è un’area di parco e siamo dentro ad una riserva naturale”. Lo afferma Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.
“Smettiamola di ridimensionare la questione affermando – prosegue – ma sono solo dei campi di calcio e pure in erba. Dentro la riserva bisognerebbe costruire spogliatoi, docce, servizi igienici e altre strutture a supporto, quindi altro cemento. E questo non si può fare. È vietato”. “Il centro sportivo si faccia da un’altra parte, a Boccadifalco ad esempio, dove il ‘Palermo calcio’ si allena o in un’altra area della periferia della città per riqualificarla e rilanciarla. Mentre, nell’area in questione, si progetti – conclude Zanna – un recupero che tenga in considerazione il suo valore storico e ambientale, riconducendola nell’alveo di quello che è il Parco della Favorita, della sua storia e del suo futuro”.
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