Gianfranco Miccichè per Forza Italia, Stefano Candiani per la Lega, Giuseppe Catania per Diventerà Bellissima, Decio Terrana per l’Udc, Giampiero Cannella e Salvo Pogliese, il sindaco di Catania, Per Fratelli d’Italia. Tutti intorno ad un tavolo oggi per parlare di candidature per le amministrative ma anche di rimpasto nella giunta Musumeci. Tutti tranne i centristi di Cantiere Popolare, e di Idea Sicilia che in giunta con Musumeci hanno due assessori ma che al tavolo di maggioranza oggi non c’erano.

E’ il primo vero vertice di maggioranza a due anni e mezzo dall’elezione di Musumeci a Presidente della Regione. Un vertice al quale, però, mancava proprio Musumeci. Una assenza che si sente visto che i centristi per bocca di Saverio Romano riconoscono a lui e solo a lui la leadership della coalizione e senza di lui in cabina di regia non si siedono a parlare di nulla.

Forse anche per questo il vertice si è chiuso senza che ci siano nomi lanciati nell’agone. “Noi vogliamo che si faccia un lavoro complessivo in una logica di coalizione -dice il senatore Stefano Candiani già commissario della Lega in Sicilia e ora segretario del partito di Salvini nell’isola per i prossimi tre anni – quello che ho portato come contributo forte al tavolo è proprio la visione di coalizione. Bisogna uscire dalla logiche localistiche e andare tutti insieme remando in un’unica direzione. Se siamo una coalizione dobbiamo esserlo alla Regione ma anche nei territori e le scelte si fanno tutti insieme. Un concetto condiviso da tutti. E d’altronde non poteva andare diversamente”

Candiani, raggiunto da BlogSicilia, non vuole sbilanciarsi su nessun nome proprio perchè le scelte vanno assunte collegialmente. Non conferma, quindi, le voci di una possibile convergenza del centrodestra su Marco Zambuto per la candidatura ad Agrigento “Su Barcellona e Milazzo – invece conferma a BlogSicilia – ci siamo aggiornati a lunedì perchè mi è stato chiesto di coinvolgere nella scelta i rappresentanti locali dei partiti della coalizione. Su questo non ci sono contro indicazioni. Io invierò a quella riunione un mio segretario provinciale ma ho chiesto che chiunque sieda a quel tavolo abbia facoltà di decidere altrimenti vorrà dire che stiamo giocando al gioco del rinvio e questo non sarebbe accettabile”.

Anche nel quadro provinciale di Palermo tutto sembra in divenire. Misilmeri dovrebbe essere territorio della Lega, Villabate di Diventerà Bellissima e Termini Imerese di Forza Italia ma questa ipotesi di accordo dovrà essere comunque validata in una logica complessiva di coalizione su tutti i livelli.

Tornando al livello regionale, poi, Candiani dice chiaramente che non intende separare le due cose. Rimpasto in giunta e scelte per le amministrative vanno fatte in un unico contesto complessivo “Noi abbiamo chiesto – dice Candiani – che nella giunta Musumeci si ponga rimedio ad un torto che è stato fatto due anni e mezzo fa ad un alleato visto che la Lega non è mai entrata in giunta”. Il riferimento è alla richiesta di nominare un assessore all’agricoltura indicato dalla Lega “Io su questo tema ho presentato un desiderata poi, naturalmente, il ragionamento va fatto su tutti i livelli e noi siamo pronti al confronto”.

Ma al vertice mancava il governatore Musumeci e l’assenza pesa anche nel parlare di Regione “Per me la presenza di Musumeci è necessaria. E’ necessaria perchè lui è il cardine della coalizione. deve esserlo oggi per esserlo ancora di più domani”

Sul perchè delle assenze, infine, Candiani pesa le parole “Dovete chiederlo agli assenti ed a chi ha convocato l’incontro il perchè. A me premeva stabilire il concetto che dobbiamo essere una coalizione e lavorare da coalizione oggi anche per vincere domani e nel 2022. Naturalmente sul livello locale bisogna lavorare per ricucire gli eventuali strappi che si sono consumati sempre in un’ottica di coalizione basata sul principio che qui io sostengo il tuo candidato e altrove tu sostiene il mio, lealmente”

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