Un luogo di ritrovo conosciuto da tutti, tanto dai palermitani quanto dai viaggiatori che lì facevano la loro sosta.
Il Baby Luna, storico bar tabacchi della città, al civico 1843 di viale Regione Siciliana, chiude i battenti dopo quasi mezzo secolo di vita.
La pandemia prima, e le limitazioni al traffico sul Ponte Corleone poi, hanno dato il colpo di grazia ad una delle più note attività commerciali di Palermo.

I licenziamenti

Questa mattina la Ge.Co – Gestioni Commerciali srl – ha consegnato le lettere di licenziamento ai nove dipendenti. Si tratta di un pasticcere, un rosticcere, quattro banconisti e tre cassieri che sono stati licenziati.
L’attività dunque cessa, sembrerebbe, perché sarebbe diventato impossibile sostenere i costi.
Il Baby Luna è gestito dalla famiglia Fiore. Le raccomandate consegnate a mano ai nove lavoratori hanno ad oggetto il licenziamento per cessazione attività.

La crisi non ha lasciato scampo

La crisi economico-finanziaria in cui da anni versa la società, insieme alle limitazioni della viabilità sul ponte Corleone non hanno lasciato altra alternativa ai gestori.
In sostanza, si è verificato quanto tutti temevano da tempo.
Recentemente, sembrerebbe che ci siano state delle difficoltà nel pagamento degli stipendi.
I lavoratori adesso sono sgomenti e arrabbiati, non tanto con la ditta, quanto con il Comune di Palermo, e dicono di essere stati abbandonati.

Commercianti in ginocchio

Come vi avevamo raccontato a marzo, rischio licenziamenti e cali di fatturato che si aggirano fra il 60 e il 70%: sono tempi duri quelli vissuti dai commercianti dell’area del ponte Corleone. Operatori economici che hanno deciso di muoversi in prima persona, costituendo un comitato cittadino al fine di proporre all’Amministrazione Comunale le proprie soluzioni per risolvere l’emergenza viabilità all’interno del capoluogo siciliano.

Le proposte

Proposte, quelle mosse dal “Comitato ponte Corleone“, basate su perizie tecniche e su quanto messo nero su bianco dai tecnici di Icaro Progetti nel mese di dicembre 2021. A spiegare le ragioni degli imprenditori era stato Stefano Marcianò, fondatore dell’organizzazione civica. “Il comitato ha due obiettivi: uno di breve termine, che ha l’obiettivo di stoppare le strettoie e di tornare alle due corsie. Riteniamo che si possa fare incolonnando i tir sulla corsia di destra, lasciando l’altra corsi alle vetture. Abbiamo pensato di inserire i limitatori di sagoma, ovvero delle barriere che limitano il passaggio dei tir. Ciò garantirebbe la certezza del rispetto dell’ordinanza. Il quartiere non resiste più, siamo quasi all’emarginazione. Nel momento in cui la gente inizierà a spostarsi nelle seconde case, si rischia il caos”.
“L’obiettivo di medio-lungo termine – aveva spiegato ancora Marcianò – è quello di supportare e vigilare sull’Amministrazione relativamente alle scadenze che verranno fuori dalla relazione finale della Icaro Progetti su consolidamento e progetti di raddoppio. Cercheremo di trovare la strada per realizzare le bretelle. Il ponte ha sessanta anni. Non ha mai avuto un intervento serio di manutenzione. Tali strutture servirebbero ad alleggerire il carico attuale e a salvaguardare la struttura esistente”.

L’allarme dei commercianti da mesi: “Pericolo licenziamenti”

Dubbi, quelli manifestati dal comitato, sostenuti da buona parte del tessuto economico della zona di Villagrazia.
A cominciare da Marilena Fiore, titolare proprio del Baby Luna che già in passato era intervenuta ai microfoni di BlogSicilia, denunciando la situazione di isolamento vissuta dalla propria attività commerciale. “Il quadro per noi è grave. Mentre in direzione Trapani la corsia è stata chiusa da circa un mese, noi soffriamo da circa tre mesi. Non abbiamo avuto nessuna risposta sulla relazione di Icaro Progetti e sui lavori per mettere il ponte Corleone in sicurezza. Stiamo iniziando a pensar al peggio, ovvero a licenziamenti e all’idea di mandare a casa alcuni dipendenti. Non abbiamo avuto notizie nemmeno sui ristori. E’ chiaro che un’azienda non può dipendere da questo, ma non abbiamo avuto nemmeno questo”.

Ponte Corleone: “Calo fatturato fra il 60 e il 70%”

Problemi che, se prima riguardavano soltanto una sponda di viale Regione Siciliana, ora interessano l’intero circondario. Come aveva evidenziato Mimmo Oliveri, titolare dell’omonima azienda. “Ho un calo di fatturato stimato fra il 60 e il 70%, con quindici collaboratori all’attivo. Al momento, non ho creato panico fra il personale. Li ho rassicurati. Mi farò carico del disagio fin quando ne avrò le forze. Logicamente, tutti noi chiediamo un aiuto alle Autorità. Si può sposare perfettamente sia la battaglia per la sicurezza del ponte Corleone, che quella per la tutela delle attività commerciali. E’ un problema che non riguarda soltanto il circondario della III Circoscrizione, ma anche i paesi della provincia, i servizi di sicurezza e di soccorso”.

(foto di repertorio)

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