La Procura di Palermo chiude le indagini sul più giovane dei 7 indagati per lo stupro del Foro Italico a Palermo. Preludio ad una richiesta di rinvio a giudizio per il 18enne che all’epoca dei fatti era anche l’unico dei minorenni coinvolti nell’inchiesta. A darne notizia il sito d’informazione Palermo today.
Indagini lampo
Su questo caso scabroso, che ha avuto una eco nazionale considerando anche il cinismo e la gravità dei fatti, i magistrati hanno lavorato alacremente. Tanto da essere infatti riusciti a chiudere già il cerchio su uno dei 7 indagati. ma a breve potrebbe arrivare anche la chiusura indagini per gli altri 6. Per tutti l’inizio del processo appare oramai dietro l’angolo.
Il ruolo del minorenne
Addirittura il Gip aveva scarcerato il più giovane degli stupratori un mese dopo i fatti. Una libertà che però durò poco. La sua confessione aveva portato a questa decisione inizialmente. C’è un video rintracciato dai carabinieri in uno dei cellullari trovati agli arrestati che lasciano pochi dubbi sulla presenza del ragazzo, che nel frattempo aveva compiuto 18 anni. La violenza si consumò nel cantiere abbandonato nella costa palermitana a cui presero parte sette giovani da 22 ai 18 anni. La confessione aveva portato alla scarcerazione dell’indagato che era stato trasferito in comunità. Ma ci fu un ricorso del tribunale dei minorenni in cui si vedeva in questo video proprio che il minorenne sarebbe stato tra i più violenti.
Il video girato da uno degli stupratori
Uno “stupro di massa” come documenta il titolo del video girato da Angelo Flores che con il cellulare ha ripreso la violenza nei confronti della vittima inerme. Nel corso di una conversazione captata in caserma dai carabinieri, due dei ragazzi arrestati, Samuele La Grassa ed Elio Arnao, avevano parlato della necessità di nascondere i telefoni, uno dei quali sarebbe stato “seppellito” sotto terra forse perché conteneva altri video compromettenti.
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