Al peggio non c’è mai fine: un proverbio drammaticamente attuale con riguardo all’emergenza cimiteriale di Palermo. Il camposanto di Santa Maria dei Rotoli è sovraccarico di bare a deposito (circa 1300 secondo gli ultimi dati). Alcune di queste si sono perfino danneggiate a causa del caldo. Accumulo dovuto all’assenza di posti all’interno della struttura di lungomare Cristoforo Colombo, in particolare all’interno dei campi d’inumazione. Ma, anche per chi un posto lo possiede, ci sono problemi decisamente gravi.

Manca il materiale per le tumulazioni

Capita infatti che, all’interno del cimitero dei Rotoli, manchi il materiale necessario alle tumulazione. Dal cemento all’ardesia, passando perfino per l’attrezzatura essenziale alle operazioni di rito del personale del camposanto. Una situazione che torna a segnalare la sigla sindacale Feniof, per bocca del suo esponente di punta, ovvero Eugenio Zimmatore. “E’ un problema che va avanti da diverso tempo. Mancano l’ardesia e il cemento al cimitero dei Rotoli. Materiale che è nuovamente terminato ieri mattina. Abbiamo già fatto le dovute segnalazione, ma è chiaro che non può essere normale tutto ciò”.

I problemi agli uffici dei Servizi Cimiteriali

Alcune salme devono prima arrivarci al cimitero. Fatto anche questo non scontato, visto lo stato di emergenza in cui lavorano gli impiegati degli uffici dei Servizi Cimiteriali di Palermo. Dopo la chiusura del plesso di Palazzo Barone, i dipendenti sono stati trasferiti in alcune stanze dei locali di piazza Giulio Cesare. Struttura nuovamente chiusa in questi giorni, a causa di alcune operazioni di sanificazioni. Fatto che ha lasciato le agenzie di onoranze funebri nel caos, con un solo dipendente comunale ad esercitare le proprie funzioni, come racconta Eugenio Zimmatore.

“Da un paio di giorni abbiamo gli stessi problemi a piazza Giulio Cesare, luogo dove risiedono gli uffici dei Servizi Cimiteriali. Ciò a causa di un caso covid. Hanno dovuto disinfettare i locali. Alcuni impiegati non hanno lavorato a causa della sanificazione. Perora c’è solo una persona che espleta le pratiche che, dopo varie sollecitazioni, ieri è riuscita a venire“.

Mancanza di personale che si riflette sull’espletamento delle pratiche, alcune delle quali necessarie allo spostamento fisico delle bare dalle abitazioni private verso i camposanti del capoluogo siciliano. “E’ chiaro che la mancanza di personale provoca problemi da questo punto di vista. Feretri che quindi rimangono nelle case dei familiari con queste temperature stratosferiche degli ultimi giorni. E’ chiaro che questo rappresenta un ulteriore disagio“.

Emergenza ai Rotoli: 1300 bare in attesa di degna sepoltura

Il cimitero dei Rotoli di Palermo, intanto, è completamente nel caos. L‘emergenza cimiteriale, in corso da oltre due anni, sta vivendo in questi giorni un nuovo apice, una nuova pagina vergognosa per la città. Sono diventate circa 1300 le bare presenti nei depositi del camposanto di lungomare Cristoforo Colombo. Feretri che attendono da mesi e, in alcuni casi, da più di un anno una degna sepoltura. Un problema a cui non si riesce a trovare una soluzione definitiva e per la quale, comunque, bisognerà attendere l’insediamento della nuova Giunta, con la relativa nomina del nuovo assessore ai Servizi Cimiteriali.

Una situazione che si è aggravata nelle ultime settimane, con un nuovo aumento delle salme a deposito. Tutto fermo in attesa che la macchina amministrativa ritrovi la propria testa e le proprie falangi. Un paradosso visto che, quasi tutti i candidati nelle scorsa campagna elettorale, avevano certificato la situazione del cimitero dei Rotoli come priorità della futura consiliatura, inserendola all’interno dei provvedimenti da intraprendere nei primi cento giorni. Di giorni ne sono passati praticamente trenta dalla fine delle elezioni e ancora nulla si è mosso.

A muoversi e a fare danno è invece il caldo. L’ondata di afa delle ultime settimane ha aggravato la situazione delle bare a deposito, in particolare di quelle poggiate a terra all’interno delle tensostrutture. A preoccupare maggiormente i lavoratori del cimitero sono le salme dell’Opera Pia, realizzate in legno compensato per le fasce di popolazione più indigenti. Feretri che però non sono dotati delle valvole e della rivestitura in zinco. Elemento che le espone maggiormente agli effetti dell’innalzamento delle temperature, compromettendone la tenuta. Nei giorni scorsi, circa venti bare sono rimaste danneggiate da tale fenomeno, anche se il numero rischia inevitabilmente di aumentare con il proseguire del caldo.

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