Ore decisive per Roberto Lagalla e per il centrodestra, chiamati a porre in essere una composizione equilibrata della futura Giunta di Palermo. “La storia la scrivono i vincitori”, dice una vecchia massima. Ma, in politica, anche i vinti hanno voce in capitolo. Fra forze politiche che sgomitano ed alleati rimasti fuori da Sala delle Lapidi che richiamano il rispetto dei patti pre-elettorali, il sindaco è chiamato a trovare una quadra per mantenere un equilibrio, considerando che, sullo sfondo, ci sono le elezioni Regionali d’autunno.
Gli esclusi chiedono il rispetto dei patti
Composizione della Giunta che deve partire inevitabilmente dalla scelta delle regole per determinare i nomi. Posto che i requisiti della competenza e dell’esperienza sono oggettivi, quello su cui si discute è la soglia del 3,5% per determinare il nome di un assessore. Limite numerico stabilito nella famosa riunione elettorale fatta all’hotel delle Palme nella quale il centrodestra chiuse compatto proprio sul nome di Roberto Lagalla. Una regola divenuta meno salda del previsto negli ultimi giorni, con forze politiche che reclamano maggiore spazio in quanto hanno eletto consiglieri a differenza di altri.
Una matassa che non è così facile da sciogliere, visto e considerato che a breve-medio termine ci saranno le elezioni Regionali. Lasciare quindi alleati insoddisfatti non è consigliabile. E qualcuno arrabbiato c’è decisamente.
Tuona Saverio Romano: “Rispettare i patti, altrimenti conseguenze su Regionali”
Come l’esponente palermitano di Noi con l’Italia Saverio Romano, che ricorda agli alleati l’accordo pre-elettorale di maggio. “Un’alleanza tra partiti è tale se viene rafforzata l’idea di condivisione delle scelte politiche ed amministrative prima di ogni decisione. Il metodo secondo il quale in una coalizione chi vince, anche grazie al contributo elettorale degli altri, prende tutto, ne snatura l’essenza e si riduce ad un’accozzaglia. Per tanto tempo, perdendo abbiamo accettato e preteso il ruolo di opposizione senza tentazioni ‘salterine’. In questa occasione a Palermo anche noi abbiamo vinto, conseguendo un risultato che, di comune accordo, è stato stabilito come minimo per avere rappresentanza nel governo”.
“Non ci sono scorciatoie possibili – prosegue Saverio Romano -. Siamo un partito nazionale e come tale rivendichiamo il nostro ruolo politico, al resto non siamo interessati. Se il sindaco Lagalla dovesse essere di diverso avviso e, con lui, gli altri partiti della coalizione sarebbe grave e avrebbe conseguenze politiche a partire dalle prossime regionali“. Opinione chiaramente condivisa sia da Alleanza per Palermo, area che fa capo a Totò Lentini, che dall’UdC, che punta per un assessorato in favore di Elio Ficarra.
Deleghe tecniche e ruolo delle Partecipate
Insomma, in tanti mirano ad avere posto, qualcuno ad averne due o tre. Poi però ci sono anche quelle deleghe che non saranno facili da piazzare per Roberto Lagalla, come quella ai Servizi Cimiteriali o ai Rifiuti tanto per fare degli esempi. A tal proposito, il ricorso ad assessori tecnici potrebbe essere la soluzione, anche se, almeno per il momento, il sindaco punta a mantenere sotto il suo controllo due deleghe in particolare.
“La norma ci consente di potere nominare la Giunta entro dieci giorni dall’insediamento del Consiglio Comunale – ha dichiarato Roberto Lagalla qualche giorno fà -. Ho detto che avrei proposto la Giunta entro quindici giorni dall’insediamento. Terremo fede a questo impegno. Profili di cui abbiamo bisogno per avviare concretamente il lavoro dell’Amministrazione”. La data buona in tal senso sembra quella di mercoledì, anche se non sono da escludere ulteriori rinvii.
Verso l’ok Maurizio Carta
Un ragionamento nel quale potrebbero rientrare inevitabilmente le società partecipate e le presidenze di commissione. Ciò per dare maggiori margini di manovra allo stesso Lagalla. A tal proposito, più di qualcuno aveva pensato che le dimissioni di Girolamo Caruso dal ruolo di amministratore unico di Rap potessero muoversi in tal senso, ma il respingimento della remissione dall’incarico da parte di Lagalla ha spento tali rumors, visti anche i buoni rapporti che intercorrono fra i due soggetti in causa. Non è da escludere però che qualche partecipata di peso possa rientrare nel discorso Giunta. Ciò per togliere dall’imbarazzo qualche forza politica divisa fra due fuochi.
Ma il tempo è tiranno e gli assessorati ad oggi sono senza una testa, in attesa di una nomina da parte del sindaco. Il tutto in un quadro emergenziale soprattutto sul fronte del bilancio, dei rifiuti e dei servizi cimiteriali. Una squadra di Governo, quella di Roberto Lagalla, che vedrà un mix fra assessori politici e tecnici. Con riguardo alle deleghe tecniche, sembra verso l’ok definitivo la nomina di Maurizio Carta come assessore all’Urbanistica. Il prorettore dell’Università sta partecipando già attivamente a diversi progetti con l’Amministrazione Comunale, dimostrando una certa sinergia con l’attuale sindaco. L’altra delega che Roberto Lagalla terrà tecnica sarà quella al Bilancio. Anche in questo caso, si potrebbe optare per una nomina di spessore proveniente dal mondo universitario.
Forza Italia vicina ad una sintesi, Tamajo sceglie Tamajo
La parola chiave di queste ore è incertezza. Ma c’è l’eccezione che conferma la regola, ovvero Forza Italia. Gianfranco Miccichè ed Edy Tamajo sembrano aver trovato, già da qualche giorno, un accordo tecnico all’interno della compagine azzurra, anche se il presidente dell’Ars continua a premere sul sindaco per dare a Francesco Cascio il giusto riconoscimento dopo il ritiro della propria candidatura durante la scorsa campagna elettorale.
Di sicuro c’è che il dibattito interno al partito ha cementato la posizione Giulio Tantillo come candidato numero uno alla presidenza del Consiglio Comunale. Lo storico consigliere, giunto al quinto mandato, garantisce il giusto mix fra esperienza e rispetto istituzionale che accontenta tutte le anime di Forza Italia. Partito che potrà esprimere tre preferenze in merito alla Giunta. Nomi fra i quali rientrerà quasi sicuramente quello di Rosi Pennino che, per sua esperienza personale e professionale, viene data vicina all’assessorato alle Politiche Sociali. Sul fronte di Gianfranco Miccichè, il coordinatore regionale pressa Lagalla per il nome di Andrea Mineo come possibile componente di Giunta, anche se ci sono alcune resistenze da vincere. Si fa più difficile invece la strada che porta a Stefania Munafò.
Gioca in casa il deputato regionale Edy Tamajo. Anzi, sarebbe meglio dire in famiglia. Tramontata la pista che portava a Leopoldo Piampiano, per lui troppo pesante l’esperienza in era Orlando, la scelta potrebbe ricadere sul padre Aristide Tamajo. Il presidente della Parmonval potrebbe puntare alle deleghe relative alla Pubblica Istruzione, Edilizia Scolastica e Coime. Area, quella di Sicilia Futura, a cui andrà anche la scelta del futuro capogruppo di Forza Italia.
Si cerca la quadra in Fratelli d’Italia
Momento di confronto anche in casa Fratelli d’Italia. I vertici regionali del partito hanno annunciato, nei giorni scorsi, un incontro proprio con Roberto Lagalla. Confronto promosso dal coordinatore provinciale Raoul Russo e da quello regionale, ovvero Giampiero Cannella, attraverso una nota ufficiale. E proprio i profili della governance del soggetto politico di Giorgia Meloni vengono dati in lizza per un assessorato. Con riguardo al primo, l’indirizzo va verso l’assessorato allo Sport e al Turismo (deleghe che l’ex Rettore potrebbe riaccoppiare nella futura Giunta). Campo nel quale lo stesso Raoul Russo ha esperienza, vista la collaborazione attiva con l’assessore regionale Manlio Messina.
Per Giampiero Cannella invece si profilerebbe la delega al Patrimonio, anche se lo stesso potrebbe lasciare il posto ad un suo fedelissimo in vista delle prossime elezioni regionali. In questa cerchia rientra il consigliere comunale uscente Mimmo Russo, che nei giorni scorsi aveva dato la propria disponibilità al partito. Una compagine, quella di Fratelli d’Italia, a cui spetterà indicare il nome del vicesindaco. Poltrona per la quale è in pole position Carolina Varchi, anche se la stessa potrebbe accettare l’incarico ad interim, visti i prossimi impegni elettorali sul fronte nazionale. Nelle ultime ore però, è tornato ad avanzare il fronte che porta ad una possibile scelta dei profili di Giuseppe Milazzo e Francesco Scarpinato. I prossimi giorni saranno decisivi in tal senso.
La Lega spinge sul secondo assessorato
Valutazioni da fare anche in casa Prima l’Italia. Compagine che ha avuto un risulato decisamente deludente per quelle che erano le aspettative della governance regionale e nazionale. Il partito ha infatti raggiunto a stento la soglia minima del 5%. Tre seggi in Consiglio Comunale per il Carroccio, presi rispettivamente da Alessandro Anello e da Marianna Caronia e da Sabrina Figuccia. Numeri che consentiranno ai leghisti di avere la possibilità di scegliere un assessore nella futura Giunta di Roberto Lagalla.
Qualcuno però spinge per richiedere un secondo assessorato. In tal senso, la strategia interna del partito prevede che si dovrà scegliere in ordine gerarchico, in base a chi ha preso il maggior numero di preferenze. Classifica nella quale primeggia Sabrina Figuccia, che viene così data come candidata papabile ad un assessorato, sospinta dal fratello Vincenzo Figuccia. Anche qui però, come nel caso di Andrea Mineo, ci sarà da vincere alcune resistenze, figlie dei possibili apparentamenti in vista delle prossime elezioni regionali. Partita dalla quale viene data fuori Marianna Caronia, la quale ha già scelto durante la campagna elettorale il candidato alla presidenza della IV Circoscrizione Giuseppe Di Vincenti. Profilo che ha poi vinto agilmente la competizione elettorale. Toccherebbe così ad Alessandro Anello indicare il secondo nome, sempre che Roberto Lagalla decida di concederlo.
In caso contrario, sarebbe il segretario regionale Nino Minardo a scegliere il nome in quota Prima l’Italia. In tal senso, Pippo Fallica sarebbe il classico uomo di garanzia di tutto il partito. Un profilo che però potrebbe essere ad interim, a seconda di come andrà la tornata elettorale d’autunno per Palazzo dei Normanni. Più irta di ostacoli la strada che porta a Igor Gelarda. L’esponente del Carroccio non ha mai nascosto il suo interesse per il tema dei Servizi Cimiteriali. Delega che sarà difficile da accasare. Per l’ex pentastellato però, il problema è interno al partito, anche se la stima che Matteo Salvini ha nei suoi confronti potrebbe giocare in suo favore.
Nuccia Albano in pole in casa Nuova DC
Con riguardo alla compagine democristiana, riportata in auge nell’ultima tornata elettorale dall’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, c’è stato un incontro con il primo cittadino, promosso dal neo commissario Giorgio Cipolla e dai vicecommissari regionali Pippo Enea e Giuseppe Alessi.
Presente anche il consigliere comunale Domenico Bonanno, secondo degli eletti in casa Nuova DC. Sede nella quale i democristiani hanno consegnato la lista dei papabili assessori. Ruolo per il quale era stato indicato prima delle elezioni il nome di Antonella Tirrito. Profilo che, però, ha perso punti dopo la tornata elettorale appena trascorsa, anche a causa delle scelte politiche dell’assessore regionale Totò Cordaro e dai numeri raggiunti dal consigliere comunale uscente Paolo Caracausi. Avanzano in tal senso le quotazioni del medico Nuccia Albano, democristiana della prima ora. Per lei si profila un incarico alla Scuola, anche se la sua esperienza nel terzo settore potrebbe metterla in competizione con il profilo di Rosi Pennino per le Attività Sociali.
Lavoriamo per Palermo: che farà Faraone?
Si attende che si diradi la ‘nebbia’ anche in casa Lavoriamo per Palermo. Lista del sindaco e che quindi dovrebbe rappresentare il fronte civico della coalizione, anche se è ben nota la presenza di diversi esponenti di Italia Viva, come il capogruppo uscente Dario Chinnici. Una posizione combattuta quella dei renziani, pressati dall’area nazionale per andare all’opposizione ma intenzionati in realtà, almeno per il momento, a seguire il progetto politico del sindaco che hanno sostenuto in campagna elettorale.
Lo stesso Roberto Lagalla, ai microfoni dei giornalisti, ha chiarito che la lista esprimerà un nome per la futura Giunta. Da capire cosa farà in tal senso Davide Faraone, il quale ha chiesto mandato ai suoi rappresentanti cittadini per potere avere operatività in tal senso. La strada maestra fa propendere verso una richiesta di stampo tecnico, magari accoppiata a qualche nomina in cabina di regia.
“A me non risulta che ci siano renziani in quanto tali – ha dichiarato il sindaco -. Ci sono dei consiglieri comunali eletti in una lista civica che fa riferimento diretto al sindaco. E’ prevedibile che, all’interno di quella componente, questo gruppo possa esprimere una candidatura”.
Gli eletti nel centrodestra a Sala delle Lapidi
Utile ricordare la composizione del Consiglio comunale in base ai dati confermati. Sul fronte delle liste, la coalizione di centrodestra si è attestata attorno ad un 54% complessivo, ottenendo così 24 seggi. Nella futura composizione di Sala delle Lapidi, capofila sarà Forza Italia. La lista di Silvio Berlusconi a Palermo ha totalizzato una percentuale dell’11%, conquistando così sette seggi. Compagine nella quale vengono riconfermati Ottavio Zacco (primo degli eletti, 3364 voti), Gianluca Inzerillo (2551), Caterina Meli (3175) e Giulio Tantillo (2276). A seguire Leopoldo Piampiano (1038) e Natale Puma (1142). L’ultimo seggio se lo è aggiudicato Pasquale Terrani (734), che ha prevalso di poco su Rosi Pennino, distanziata di soli 21 voti.
Fratelli d’Italia: Ferrara la spunta in volata
Seconda lista del centrodestra è Fratelli d’Italia, che ha raggiunto il 10,1%. Al partito di Giorgia Meloni andranno sei seggi. Riconfermato Francesco Scarpinato (2594). Seguono l’eurodeputato Giuseppe Milazzo (2013), Antonio Rini, fratello dell’uscente Ilenia Rini (1735), Germana Canzoneri (1431), Tiziana D’Alessandro (1359) e l’uscente Fabrizio Ferrara (1335) che siederà a Palazzo delle Aquile per la terza volta. Prima dei non eletti Teresa Leto, distanziata di oltre 150 preferenze. Per la giovane candidata, rimane da capire cosa farà Giuseppe Milazzo. L’europarlamentare dovrà decidere se rinunciare al ruolo di consigliere comunale o rimanere in carica a Palazzo delle Aquile, lasciando l’indennità. Ciò in virtù della carica ricoperto al momento a Bruxelles. Per il momento, può solo rimanere alla finestra per capire come si svilupperanno gli eventi.
Lavoriamo per Palermo, rimonta di Abbate nel finale
Cinque seggi conquistati invece da Lavoriamo per Palermo, lista civica di Roberto Lagalla che comprende anche donne e uomini di Davide Faraone e gli uscenti di Italia Viva. Toccherà proprio al coordinatore regionale trovare una sintesi. Quel che è certo è che il senatore avrà a disposizione una folta squadra di consiglieri comunali. A guidare la compagine sarà il capogruppo uscente di Italia Viva Dario Chinnici (1909), seguito da Giuseppe Mancuso (1183), Giovanna Rappa (923), Salvatore Allotta (828) e Antonino Abbate (811).
Anello eletto in Prima l’Italia, Raja terza eletta per la DC Nuova
Tre seggi a testa invece per Prima l’Italia con l’uscente Sabrina Figuccia in testa alla preferenze (1838), seguita da Marianna Caronia (1764) e da Alessandro Anello (1040), che ha distaccato nel finale Salvatore Di Maggio. Fuori dai giochi il capogruppo uscente Igor Gelarda anche se, per l’esponente del Carroccio, potrebbero esserci altri ruoli in vista.
Tre seggi anche per la DC Nuova di Totò Cuffaro. L’ex presidente della Regione riesce nell’impresa di riportare il simbolo democristiano all’interno di Sala delle Lapidi. Compagine che sarà capitanata, nel prossimo Consiglio Comunale, da Salvatore Imperiale (1353), seguito da Domenico Bonanno (1086) e da Viviana Raja (989), che soffia di poco il posto a Giuseppe La Vardera. Fuori dai giochi Alleanza per Palermo, UdC, Noi con l’Italia e Moderati per Lagalla.
Commenta con Facebook