Continuano le trattative all’interno del centrodestra per determinare la rosa dei nomi della futura Giunta di Palermo. Mentre Roberto Lagalla era Roma per ridiscutere i termini dei fondi relativi al piano di riequilibrio, è proseguito il dibattito interno alla coalizione che ha eletto il nuovo primo cittadino. Consesso nel quale tutto è in divenire, anche i criteri con cui si procederà a determinare i profili dei luogotenenti dell’ex Rettore. L’obiettivo è quello di cementare il fronte per evitare fughe in avanti, anche se non mancano i pareri discordanti.

Avanzano i tecnici, cambiano le regole nella coalizione

A tal proposito, bisognerà capire il peso giocato dagli assessori tecnici. Due nelle idee iniziali di Roberto Lagalla, di cui uno in quota a qualche partito. Ma il quadro è cambiato dalla scorsa settimana e non si escludono variazioni di numero in tal senso. Ciò a cominciare dalle regole interne alla coalizione, sulle candidature alla carica di assessore. Rispetto alla scorsa settimana infatti, pare sia saltata la iron rule che prevedeva che ogni compagine che avesse raggiunto il 3,5% potesse richiedere almeno un nome.

Spazio quindi solo a chi ha superato lo sbarramento, anche se questo ragionamento penalizza inevitabilmente l’area centrista. Se per la Nuova DC di Totò Cuffaro non ci sono problemi, le difficoltà si creano per l’UdC (ricevuta di recente dallo stesso Lagalla), per Alleanza per Palermo e per Noi con l’Italia. Tutte compagini che non hanno superato la soglia del 5%.

“La norma ci consente di potere nominare la Giunta entro dieci giorni dall’insediamento del Consiglio Comunale – ha dichiarato questa mattina Roberto Lagalla -. Ho dichiarato che avrei proposto la Giunta entro quindici giorni dall’insediamento. Terremo fede a questo impegno. Come previsto, fra la fine di questa settimana e i primi giorni della prossima presenterò la rosa dei nomi. Profili di cui abbiamo bisogno per avviare concretamente il lavoro dell’Amministrazione”.

Guida tecnica per l’Urbanistica

Un ragionamento nel quale potrebbero rientrare inevitabilmente le società partecipate e le presidenze di commissione. Ciò per dare maggiori margini di manovra allo stesso Lagalla. Ma il tempo è tiranno e gli assessorati ad oggi sono senza una testa, in attesa di una nomina da parte del sindaco. Il tutto in un quadro emergenziale soprattutto sul fronte del bilancio, dei rifiuti e dei servizi cimiteriali.

Una squadra di Governo, quella di Roberto Lagalla, che vedrà un mix fra assessori politici e tecnici. Nelle ultime ore, l’impressione è che il peso di quest’ultimi possa aumentare esponenzialmente. Persino qualche partito potrebbe fare qualche nome di stampo neutrale come ad esempio l’ala facente capo a Davide Faraone e a Lavoriamo per Palermo. Mossa che permetterebbe di glissare eventuali imbarazzi derivanti dalle scelte di Matteo Renzi sul futuro di Italia Viva.

L’ex Rettore potrebbe optare per mantenere sotto controllo almeno due deleghe. Fra queste rientra quella all’Urbanistica, che potrebbe andare all’attuale prorettore dell’Università di Palermo Maurizio Carta. Personalità dal sicuro bagaglio di competenze e molto gradito all’ex Rettore. A domanda specifica, il prorettore di Unipa ha glissato: “Anche io leggo i giornali e rimango stupito di legge il mio nome per la delega all’Urbanistica. Sono stato già assessore in passato. Posso anche non farlo”. Una risposta che lascia una porta aperta. Risposte che si avranno soltanto con l’ufficializzazione della Giunta.

Va verso l’indicazione di un tecnico anche la delega alla Cultura, mentre pare per il momento esclusa da questo ragionamento quella al Turismo. Ciò nonostante le richieste delle associazioni di categoria, in particolare dal presidente di Assohotel Confesercenti, Marco Mineo, il quale aveva chiesto con forza la nomina di un tecnico. In dubbio la delega al Bilancio, decisamente delicata visto il fronte relativo al piano di riequilibrio.

Forza Italia: Tantillo verso la presidenza del Consiglio

Cambiamenti che hanno riguardato anche la compagine di Forza Italia. Il dibattito interno al partito ha portato alla cementificazione della richiesta della presidenza del Consiglio Comunale. Ruolo sul quale avanza il nome di Giulio Tantillo. Lo storico consigliere comunale, giunto al quinto mandato, in un primo momento era stato indicato fra i papabili alla poltrona di vicesindaco, insieme a Francesco Cascio, salvo poi retrocedere verso il ruolo di capogruppo della compagine azzurra. Ora però la svolta, con un largo appoggio verso la presidenza di Sala delle Lapidi. Fatto che comporta una riassegnazione degli assessorati in casa Forza Italia, a cui ne dovrebbero andare tre.

Due di questi dovrebbero essere determinati quindi dall’ala facente capo al deputato regionale Edy Tamajo. Dovrebbe rientrare in questo quadro l’ex assessore Leolpoldo Piampiano, che punta a ritrovare la delega alle Attività Produttive. Sull’altro nome, potrebbe esserci un duello interno fra i componenti della corrente di Sicilia Futura. Sul fronte opposto, quello di Gianfranco Miccichè, va verso la riconferma il profilo di Rosi Pennino, destinata per naturale portamento alle Attività Sociali. A rischio invece il profilo di Stefania Munafò, che potrebbe però avere qualche chance di rientrare a Sala delle Lapidi in un prossimo futuro (in quanto seconda dei non eletti, alle spalle della Pennino).

Fratelli d’Italia: Varchi e Cannella in pole position

Momento di confronto anche in casa Fratelli d’Italia. I vertici regionali del partito hanno annunciato, nei giorni scorsi, un incontro proprio con Roberto Lagalla. Confronto promosso dal coordinatore provinciale Raoul Russo e da quello regionale, ovvero Giampiero Cannella, attraverso una nota ufficiale. E proprio i profili della governance del soggetto politico di Giorgia Meloni vengono dati in lizza per un assessorato. Con riguardo al primo, l’indirizzo va verso l’assessorato allo Sport e al Turismo (deleghe che l’ex Rettore potrebbe riaccoppiare nella futura Giunta). Campo nel quale lo stesso Raoul Russo ha esperienza, vista la collaborazione attiva con l’assessore regionale Manlio Messina.

Per Giampiero Cannella invece si profilerebbe la delega al Patrimonio, anche se lo stesso potrebbe lasciare il posto ad un suo fedelissimo in vista delle prossime elezioni regionali. In questa cerchia rientra il consigliere comunale uscente Mimmo Russo, che nei giorni scorsi aveva dato la propria disponibilità al partito. Una compagine, quella di Fratelli d’Italia, a cui spetterà indicare il nome del vicesindaco. Poltrona per la quale è in pole position Carolina Varchi, anche se la stessa potrebbe accettare l’incarico ad interim, visti i prossimi impegni elettorali.

La Lega spinge sul secondo assessorato

Valutazioni da fare anche in casa Prima l’Italia.  Compagine che ha avuto un risulato decisamente deludente per quelle che erano le aspettative della governance regionale e nazionale. Il partito ha infatti raggiunto a stento la soglia minima del 5%, sospinto dai numeri di Marianna Caronia e Sabrina Figuccia, di certo non delle leghiste della prima ora. Fatto che sicuramente farà riflettere i componenti del partito in vista delle prossime regionali. Competizione che si annuncia già serratissima.  Tre seggi in Consiglio Comunale per il Carroccio, presi rispettivamente da Alessandro Anello e dalle sopracitate Marianna Caronia e da Sabrina Figuccia. Numeri che consentiranno ai leghisti di avere la possibilità di scegliere un assessore nella futura Giunta di Roberto Lagalla.

Qualcuno però spinge per richiedere un secondo assessorato. L’ultima parola, da questo punto di vista, spetterà proprio a Roberto Lagalla, che dovrà bilanciare gli interessi della coalizione. Anche se la manovra non appare proprio facile da realizzare. Di certo c’è che a Prima l’Italia spetta un nome per un assessorato. In tal senso, si va verso la riconferma del nome di Pippo Fallica. Un profilo che però potrebbe essere ad interim, a seconda di come andrà la tornata elettorale d’autunno per Palazzo dei Normanni. Più irta di ostacoli la strada che porta a Igor Gelarda.  L’esponente del Carroccio non ha mai nascosto il suo interesse per il tema dei Servizi Cimiteriali, anche se l’ex capogruppo potrebbe guardare alle future regionali da un’altra finestra politica.

La rosa dei nomi della Nuova DC

Ad essere condizionato dai recenti cambiamenti degli equilibri all’interno della coalizione è sicuramente l’asse centrista. Ieri, sia la Nuova DC che l’UdC hanno incontrato il sindaco per cercare di capire i margini di manovra nella composizione della prossima Giunta. Con riguardo alla compagine democristiana, riportata in auge nell’ultima tornata elettorale dall’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, c’è stato un incontro ieri pomeriggio con il primo cittadino, promosso dal neo commissario Giorgio Cipolla e dai vicecommissari regionali Pippo Enea e Giuseppe Alessi.

Presente anche il consigliere comunale Domenico Bonanno, secondo degli eletti in casa Nuova DC. Sede nella quale i democristiani hanno consegnato la lista dei papabili assessori. Ruolo per il quale era stato indicato prima delle elezioni il nome di Antonella Tirrito. Profilo che, però, ha perso punti dopo la tornata elettorale appena trascorsa, anche a causa delle scelte politiche dell’assessore regionale Totò Cordaro e dai numeri raggiunti dal consigliere comunale uscente Paolo Caracausi. Avanzano in tal senso le quotazioni del medico Nuccia Albano, democristiana della prima ora. Per lei si profila un incarico alla Scuola, anche se la sua esperienza nel terzo settore potrebbe metterla in competizione con il profilo di Rosi Pennino per le Attività Sociali.

Tremano i centristi sotto il 5%

Discorso diverso per l’UdC. La compagine politica riveste un posto speciale nel cuore di Roberto Lagalla ma le resistenze all’interno della coalizione potrebbe lasciare il partito fuori dalla composizione della prossima Giunta. Fatto a cui l’ex Rettore potrebbe ovviare attraverso una delega in quota tecnica. Il principale indiziato rimane comunque il consigliere uscente Elio Ficarra.

Da capire però la delega di riferimento, che dipenderà dagli accordi instaurati tra le compagini della coalizione. Si aprono però degli spiragli per l’ex assessore in era Cammarata Ippolito Russo, con possibile delega al Decentramento. Rimane però aperta la partita per le compagini che non hanno superato il 5%. Fra queste Alleanza per Palermo e Noi con l’Italia che, di certo, non rimarranno in silenzio di fronte ad un’esclusione dalla composizione della prossima Giunta.

La posizione dei renziani e di Lavoriamo per Palermo

Area che potrebbe essere però associata ai Rapporti con le società partecipate. Fatto che potrebbe portare l’interesse per l’ala ‘renziana’ di Lavoriamo per Palermo. Anche Davide Faraone potrebbe infatti optare per un profilo tecnico. Una neutralità che permetterebbe ai suoi alfieri di rimanere civici, evitando così polemiche con il leader nazionale Matteo Renzi, indirizzato sempre di più verso un asse con il centrosinistra per le prossime elezioni regionali.

A tal proposito, Roberto Lagalla ha così risposto sul ruolo dei renziani nella futura Amministrazione. “A me non risulta che ci siano renziani in quanto tali. Ci sono dei consiglieri comunali eletti in una lista civica che fa riferimento diretto al sindaco. E’ prevedibile che, all’interno di quella componente, questo gruppo possa esprimere una candidatura”.

Gli eletti nel centrodestra a Sala delle Lapidi

Utile ricordare la composizione del Consiglio comunale in base ai dati confermati. Sul fronte delle liste, la coalizione di centrodestra si è attestata attorno ad un 54% complessivo, ottenendo così 24 seggi. Nella futura composizione di Sala delle Lapidi, capofila sarà Forza Italia. La lista di Silvio Berlusconi a Palermo ha totalizzato una percentuale dell’11%, conquistando così sette seggi. Compagine nella quale vengono riconfermati Ottavio Zacco (primo degli eletti, 3364 voti), Gianluca Inzerillo (2551), Caterina Meli (3175) e Giulio Tantillo (2276). A seguire Leopoldo Piampiano (1038) e Natale Puma (1142). L’ultimo seggio se lo è aggiudicato Pasquale Terrani (734), che ha prevalso di poco su Rosi Pennino, distanziata di soli 21 voti.

Fratelli d’Italia: Ferrara la spunta in volata

Seconda lista del centrodestra è Fratelli d’Italia, che ha raggiunto il 10,1%. Al partito di Giorgia Meloni andranno sei seggi. Riconfermato Francesco Scarpinato (2594). Seguono l’eurodeputato Giuseppe Milazzo (2013), Antonio Rini, fratello dell’uscente Ilenia Rini (1735), Germana Canzoneri (1431), Tiziana D’Alessandro (1359) e l’uscente Fabrizio Ferrara (1335) che siederà a Palazzo delle Aquile per la terza volta. Prima dei non eletti Teresa Leto, distanziata di oltre 150 preferenze. Per la giovane candidata, rimane da capire cosa farà Giuseppe Milazzo. L’europarlamentare dovrà decidere se rinunciare al ruolo di consigliere comunale o rimanere in carica a Palazzo delle Aquile, lasciando l’indennità. Ciò in virtù della carica ricoperto al momento a Bruxelles. Per il momento, può solo rimanere alla finestra per capire come si svilupperanno gli eventi.

Lavoriamo per Palermo, rimonta di Abbate nel finale

Cinque seggi conquistati invece da Lavoriamo per Palermo, lista civica di Roberto Lagalla che comprende anche donne e uomini di Davide Faraone e gli uscenti di Italia Viva. Toccherà proprio al coordinatore regionale trovare una sintesi. Quel che è certo è che il senatore avrà a disposizione una folta squadra di consiglieri comunali. A guidare la compagine sarà il capogruppo uscente di Italia Viva Dario Chinnici (1909), seguito da Giuseppe Mancuso (1183), Giovanna Rappa (923), Salvatore Allotta (828) e Antonino Abbate (811).

Anello eletto in Prima l’Italia, Raja terza eletta per la DC Nuova

Tre seggi a testa invece per Prima l’Italia con l’uscente Sabrina Figuccia in testa alla preferenze (1838), seguita da Marianna Caronia (1764) e da Alessandro Anello (1040), che ha distaccato nel finale Salvatore Di Maggio. Fuori dai giochi il capogruppo uscente Igor Gelarda anche se, per l’esponente del Carroccio, potrebbero esserci altri ruoli in vista.

Tre seggi anche per la  DC Nuova di Totò Cuffaro. L’ex presidente della Regione riesce nell’impresa di riportare il simbolo democristiano all’interno di Sala delle Lapidi. Compagine che sarà capitanata, nel prossimo Consiglio Comunale, da Salvatore Imperiale (1353), seguito da Domenico Bonanno (1086) e da Viviana Raja (989), che soffia di poco il posto a Giuseppe La Vardera. Fuori dai giochi Alleanza per Palermo, UdC, Noi con l’Italia e Moderati per Lagalla.

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