Decurtazioni della pensione di 150 o addirittura 200 euro a lavoratore a causa di un problema d’interpretazione. Protestano le maestranze del Coime, a Palermo. I dipendenti di Palazzo delle Aquile si sono radunati questa mattina davanti alla sede dell’INPS di via Laurana per chiedere un incontro ai dirigenti dell’istituto pensionistico. A convocare la manifestazione le sigle Fillea Cgil Palermo, Filca Cisl Palermo Trapani e Feneal Uil Tirrenica Messina Palermo.
La voce dei lavoratori
La manifestazione è iniziata intorno alle 9 e si è conclusa nella tarda mattinata di oggi. Tutto si è svolto in modo pacifico, anche se alcuni ex dipendenti ed altri attualmente in servizio non hanno potuto fare a meno di palesare il proprio malcontento. “Chiediamo solo quello che ci spetta, i nostri diritti – dice Carmelo Gorgone -. Il Comune si deve decidere quando deve farlo”. Qualcuno parte raccontando la propria lunga esperienza lavorativa al servizio del Comune di Palermo. “E’ una vita che lavoriamo – sostiene un lavoratore -. Ancora oggi sono un lavoratore di primo livello. Io dovrei fare il muratore e invece faccio l’archivista. Allora, dopo 38 anni, non sarebbe il momento di cambiare qualifiche? Ci sarebbe da mettersi seduti in autostrada e protestare”. E alcuni lavoratori guardano già al futuro e alle possibili nuove forme di protesta da mettere in campo. “Chiediamo quello che ci spetta – dichiara Stefano Vaccaro, ex dipendente Coime ormai in pensione -. Vogliono che blocchiamo l’aeroporto o la stazione centrale? Fino ad ora, ci siamo comportati bene. Ci siamo mantenuti calmi. Entro febbraio, se non ci sono soluzioni per noi, la penseremo diversamente“.
Un problema di interpretazione
Per alcuni ex dipendenti è un problema ormai reale, per altri ancora in servizio lo sarà presto. Secondo quanto sostenuto dai lavoratori, gli ex lavoratori dell’azienda comunale hanno subito delle diminuzioni del proprio contributo pensionistico. “Chiediamo all’INPS un supporto dal punto di vista tecnico. Riteniamo che da parte del Comune ci sia un’errata interpretazione delle circolari che riguardano il trattamento pensionistico dei lavoratori Coime – sostiene Pietro Ceraulo, segretario generale Fillea Cgil Palermo -. Ci risulta che molti dipendenti che vanno in pensione hanno una decurtazione perchè non viene conteggiata parte delle retribuzione”.
Tanti i dipendenti del Coime coinvolti
Fatto per i quale i sindacati hanno avuto un incontro con i dirigenti dell’INPS cittadina. Confronto che si è rivelato interlocutorio, con la questione che sarà rinviata con ogni probabilità agli organi nazionali. Elemento sul quale i rappresentanti dei lavoratori torneranno ad impegnarsi nei prossimi giorni, vista anche l’ampia fetta di dipendenti coinvolti. “Attualmente i lavoratori rimasti in forza al Coime e che andranno in pensione in futuro saranno almeno 300 – dice Salvatore Puleo, segretario regionale Feneal Uil Tirrenica Palermo-Messina -. Se consideriamo quelli che sono andati in pensioni negli ultimi, parliamo di una cifra almeno doppia“.
Come risolvere il problema?
La domanda è chiaramente una: come si può risolvere il problema? Secondo Francesco Danese, segretario Generale Filca-Cisl Palermo-Trapani, la soluzione è solo una. “Quello che si può fare è interpretare in maniera corretta la norma. E per questo stiamo cercando di coinvolgere tutti i soggetti coinvolti, dall’INPS al Comune di Palermo“.






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