“L’etichettatura di origine obbligatoria per il grano con cui produrre la pasta identifica finalmente una produzione sana come quella isolana”. Lo rileva Coldiretti Sicilia dopo l’annuncio fatto dal premier Matteo Renzi a Palermo, dell’invio a Bruxelles del decreto per l’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta il Paese di coltivazione del grano per la produzione della pasta.

Un provvedimento anticipato agli agricoltori della Coldiretti. Si tratta di una innovazione importante che può migliorare la situazione della cerealicoltura siciliana su cui grava l’enorme peso delle importazioni con speculazioni che nell’ultimo anno, in piena campagna, hanno provocato il crollo del prezzo del grano duro destinato alla pasta che viene pagato in Italia anche 18 centesimi al chilo con un calo netto del 38 per cento rispetto allo scorso anno. Valori questi al di sotto dei costi di produzione e un “crack” da 700 milioni di euro per il granaio Italia.

L’81 % dei consumatori italiani ritiene che la mancanza di etichettatura di origine nella pasta possa essere ingannevole sulla base della consultazione pubblica on line sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal Ministero delle Politiche Agricole che ha coinvolto 26.547 partecipanti sul sito del Ministero delle Politiche Agricole. “In Sicilia – ricorda  la Coldiretti regionale – la produzione di grano supera gli 8 milioni di quintali”.