Costi dello smaltimento dei rifiuti alle stelle, invio della spazzatura all’estero con ristori “ballerini” da parte della Regione e adesso anche l’incremento del costo dell’energia elettrica svuotano le casse dei comuni. Cresce il numero delle amministrazioni che in sicilia temono il dissesto o sono comunque in difficoltà nel gestire i servizi a causa delle difficoltà finanziarie. Dietro l’angolo c’è l’aumento delle imposte comunali e potrebbe non bastare neanche l’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti. Per questo l’Anci Sicilia batte cassa alla regione.

Lunedì l’incontro con Schifani

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani incontrerà i vertici dell’ANCI Sicilia e i sindaci delle città metropolitane siciliane, lunedì 15 aprile, presso i locali della Presidenza, per affrontare proprio questi importanti temi d’interesse degli Enti locali siciliani.

L’incontro era stato richiesto dal Consiglio regionale dell’Associazione dei Comuni siciliani che, da tempo, denuncia una condizione di debolezza finanziaria strutturale degli Enti locali dell’Isola, aggravata dai costi dei rifiuti e dell’energia.

La differenziata non decolla

“Nonostante i significativi sforzi sulla differenziata – si legge nella nota dei sindaci siciliani – i Comuni siciliani sono, infatti, costretti a sostenere ingenti spese per la gestione e il conferimento dei rifiuti con inevitabili conseguenze sui PEF rifiuti e idrico e a scapito di cittadini e imprese, che sono costretti a pagare tariffe TARI insostenibili”.

“Una condizione di criticità finanziaria ulteriormente aggravata dall’incremento delle tariffe dell’energia elettrica che, nel corso del biennio 2023-2024, hanno subìto un aumento esponenziale anche a causa del cosiddetto mercato di salvaguardia”.

Aumenta la Tari

La situazione è tale da costringere i sindaci e i consigli comunali a deliberare gli aumenti della tasse come sta avvenendo nelle grandi città. A Palermo aumenterà, ad esempio, la TARI. L’incremento della tassa sui rifiuti per il 2024 sembra ormai inevitabile. Il Consiglio Comunale dovrà votare il Pef (Piano Economico Finanziario), ovvero il documento in base al quale si calcola la TARI,  entro il 30 aprile. La partita vera però sembra giocarsi da un’altra parte, ovvero negli uffici della SRR (Servizio regolamentazione e gestione rifiuti). Un ente regionale che risponde direttamente all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (abbreviato ARERA) e che ogni anno decide l’ammontare del Pef in base ai costi di gestione del servizio di raccolta rifiuti.

Questo, e tanto altro, sarà al centro dell’incontro con il governatore.

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