Il concorso per autisti dell’Amat a Palermo dovrà essere rifatto. La prova pratica, quella di guida, è stata infatti invalidata. Il tribunale di Palermo della sezione lavoro, in composizione collegiale, ha accolto il reclamo presentato da alcuni candidati, assistiti dall’avvocato Nadia Spallitta, esclusi dalla prova pratica del concorso bandito dall’Amat per l’assunzione di 100 autisti.

Tesi corretta

La tesi secondo la quale non poteva ritenersi valida la prova pratica, dal momento che non era stata costituita una valida commissione di valutazione, è stata ritenuta dai giudici corretta. In particolare l’Amat si è avvalsa per questo concorso di una società esterna, la quale senza averne alcuna legittimazione, si è ulteriormente servita, a sua volta, per la selezione e conseguente assunzione degli autisti, di un’ulteriore società esterna.

Candidati valutati da commissione non legittima

L’anomala conseguenza è stata che i candidati sono stati valutati e quindi esclusi o dichiarati idonei ai fini dell’assunzione da soggetti sconosciuti alla partecipata, che non aveva alcun titolo per effettuare questa selezione. L’Amat è stata pertanto condannata alla ripetizione della prova pratica davanti ad una legittima commissione ed è stata altresì condannata al pagamento delle spese legali.

L’avvocato: “Principi disattesi”

“Sono sempre stata fiduciosa nell’accoglimento del reclamo – dichiara l’avvocato Nadia Spallitta – dal momento che le violazioni di legge nel procedimento seguito dall’Amat erano evidenti ed inconfutabili. E’ pacifico che le aziende, che operano con un capitale pubblico, debbano necessariamente attenersi, quando bandiscono concorsi per selezione di personale, ai principi e alle norme che disciplinano il concorso pubblico, con trasparenza e imparzialità, che in questa fattispecie, invece, sono state palesemente disattesi”.

Nel novembre scorso altro ricorso

Il giudice del lavoro del tribunale di Palermo ha accolto nel novembre scorso un altro ricorso di un aspirante autista dell’Amat, assistito sempre dall’avvocato Nadia Spallitta, illegittimamente escluso da un concorso per aver conseguito la patente D+E dopo l’anno 2019. Il requisito, necessario ai fini della partecipazione al concorso, era stato ottenuto nel 2020, prima del mese di ottobre, termine ultimo per presentare la domanda per il nuovo bando. Ma l’Amat nell’escluderlo dalle prove concorsuali, invece di constatare che il concorrente disponesse del requisito alla presentazione della domanda, si era rifatta al precedente bando che indicava che la patente dovesse essere in possesso degli aspiranti autisti nel 2019.

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