Due arresti sono stati messi a segno nei giorni scorsi dalla Polizia a Palermo. Si tratta di due persone che si erano rese irreperibili, che ora dovranno rispondere anche di evasione.

Il primo uomo, irrintracciabile da un mese, deve scontare in carcere una condanna a 4 anni per estorsione. Il secondo, invece, ai domiciliari per alcune rapine, era irreperibile da quattro mesi. Si era tolto il braccialetto elettronico che indossava alla caviglia per consentire alle forze dell’ordine di monitorare i suoi spostamenti.

Il primo arresto

Il primo arresto risale al 6 febbraio. Un 39enne, A.M., dopo una sentenza definitiva emessa nei suoi confronti per il reato di estorsione, aveva deciso di non farsi trovare al momento dell’esecuzione del provvedimento.
Era diventato quindi a tutti gli effetti un ricercato, sino a quando gli agenti della squadra mobile, coadiuvati dalle pattuglie Nibbio, lo hanno rintracciato in via Mongitore a Ballarò.

Il secondo arresto

Il secondo arresto riguarda invece un ragazzo di 22 anni, A.L., rintracciato in via Roma il 10 febbraio. L’indagato, come detto, sottoposto dal gip alla misura cautelare degli arresti domiciliari per alcune rapine avvenute nei mesi scorsi in centro a Palermo, si era tolto il braccialetto elettronico quattro mesi fa.

Gli agenti, durante un servizio di controllo del territorio, lo hanno avvistato in via Roma, vicino al supermercato Lidl. I poliziotti lo hanno bloccato e ammanettato, poi il giovane è stato consegnato ai magistrati in attesa di ulteriori disposizioni.

Arrestato a Palermo ricercato in Europa per tentato omicidio

La polizia di Stato ha arrestato un giovane straniero di 26 anni, nel reparto di nefrologia di un ospedale. Il giovane era ricercato in Italia e in ambito Schengen, poiché destinatario di un mandato d’arresto europeo emesso dalla Germania, per i reati di tentato omicidio in concorso e istigazione a delinquere, è stato arrestato dalla polizia di Palermo. Il giovane è stato rintracciato nel capoluogo siciliano in un ospedale dove si stava curando per una grave malattia con documenti falsi.

Deve anche scontare una pena di 9 anni per altri reati

A carico del giovane anche un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Ferrara per una pena definitiva di 9 anni per spaccio di stupefacenti, detenzione di armi clandestine, furto aggravato, resistenza e minacce a Pubblico ufficiale. Alla sua cattura si è giunti, nell’ambito dello scambio informativo all’interno della rete di uffici dell’European network fugitive active esarch teams (Enfast), dopo la segnalazione arrivata dalla Direzione centrale della polizia criminale – Servizio cooperazione internazionale di polizia – Divisione Sirene, inoltrata dal collaterale ufficio tedesco.
Poiché il 26enne ha bisogno di trattamenti medici di emodialisi per una grave malattia, in meno di 24 ore sono state effettuate ricerche nelle strutture sanitarie di Palermo. Il monitoraggio ha permesso di rintracciarlo, nonostante le false generalità, nel reparto di Nefrologia di un ospedale. Dopo le formalità di rito è stato portato nel carcere Pagliarelli.

Le indagini della polizia postale per rintracciarlo

In particolare, gli approfondimenti informatici, condotti dal servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma, sulle connessioni internet all’account social del ricercato, hanno permesso di localizzare il ricercato nella zona del centro storico palermitano. La prosecuzione degli accertamenti investigativi eseguiti da personale del Cosc e della sezione omicidi della Squadra Mobile di Palermo ha permesso la sua compiuta identificazione, nonostante utilizzasse documenti falsi e numerazioni telefoniche intestate ad altri connazionali.