La movida palermitana sempre in primo piano, soprattutto quella selvaggia, nell’agenda di tutte le parti politiche e sociali. I continui atti di violenza, i vandalismi, gli schiamazzi ed e i fatti di microcriminalità non sembrano riuscire a trovare argine. E c’è oggi lancia l’idea di un “Patto sociale” per calmare una “città arrabbiata” ed in crisi.

Il patto sociale per Palermo

“A Palermo serve un nuovo ‘Patto Sociale’ – ha dichiarato il presidente di Confimprese Palermo, Giovanni Felice –. I casi di violenza notturna non sono solo conseguenza degli eccessi di alcol o dell’uso di stupefacenti. Ma anche un indicatore dello stato di crisi economica e di tensione in cui versa la città. La crescita di furti, scippi e rapine sono una testimonianza della crisi che stiamo attraversando”. Per questo motivo, Confimprese Palermo chiede al sindaco di Palermo la costituzione di una “Consulta per lo sviluppo”.

Le ragioni dell’accentuazione crisi

“Da luglio circa 12 mila famiglie hanno perso il reddito di cittadinanza – continua il presidente di Confimprese Palermo –. Questo significa che negli ultimi 5 mesi in città mancano, rispetto all’anno scorso, 35 milioni di euro di liquidità. Tutte somme che sarebbero state messe in circolazione viste le necessità ed il basso reddito dei percettori di tale beneficio. A ciò va aggiunto il drenaggio di risorse derivante dalla cosiddetta ‘Rottamazione Quater’ per non parlare della miriade di cartelle, molto spesso ‘pazze’ recapitate a cittadini ed imprese. Vi sono poi situazioni endemiche – insiste Giovanni Felice – come i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione e l’abusivismo. A quello ‘classico’ si è frapposto quello on line fatto da migliaia di dirette sui social dove la merce viene venduta sottocosto, mettendo in seria difficoltà il commercio tradizionale”.

La Consulta per lo sviluppo

Confimprese chiede al sindaco di Palermo Roberto Lagalla di costituire una Consulta per lo Sviluppo che sia anche un deterrente preventivo sulla movida selvaggia. “È necessario – conclude il presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice – avviare un confronto tra amministrazione e parti sociali. Propongo la nascita di una ‘Consulta per lo sviluppo’ composta delle associazioni di categoria, dai sindacati, da una rappresentanza del consiglio comunale. E che sia coordinata dal sindaco o da un componente della giunta comunale che individui i temi da affrontare. A partire dal regolamento movida e dalla modifica dell’articolo 5 delle norme di attuazione del Piano di Urbanistica commerciale. Ed ancora il riassetto e la riqualificazione dei mercati storici, la promozione delle misure a sostegno della creazione di impresa solo per citarne alcuni. La consulta dovrà determinare un progetto ed una cabina di regia che abbia il compito di promuovere e verificare l’attuazione delle proposte scaturite dalla Consulta”.

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