E’ la Sicilia al centro della disputa sul voto nei circoli per il congresso Pd che ha impedito finora alla Commissione nazionale di rendere noti i risultati della prima fase, tre giorni dopo la chiusura. E’ quanto si apprende da fonti interne alla stessa Commissione congresso, inondata di ricorsi sull’isola, dove si é andati al voto con notevole ritardo e in cui molti dati vengono contestati. C’é ad esempio il caso di un circolo dove tutti e 45 gli iscritti hanno votato per Maurizio Martina, sollevando più di qualche dubbio. Ma analoghi casi, si fa notare, si sono verificati in altre regioni a beneficio ad esempio di Nicola Zingaretti. A Roma, in un circolo con più votanti che iscritti, dove la votazione é stata ripetuta, si é avuto lo stesso risultato: 47 voti su 47 a Zingaretti. Segno della presenza dei ‘signori delle tessere’ che controllano i consensi, secondo le fonti interpellate, come rilevato anche in Campania. E sono troppo pochi i funzionari del partito da mandare da Roma a dirimere le dispute nelle regioni. Il trend ufficioso per i sei candidati é quello degli ultimi giorni, secondo le fonti interne alla Commissione: Nicola Zingaretti sotto il 50% (tra il 48 e poco più del 49), Maurizio Martina 10-12 punti indietro (34-36%), Roberto Giachetti tra il 12 e il 13%. I tre passano alle primarie del 3 marzo. Francesco Boccia sarebbe intorno al 3% – dato contestato dal suo staff – mentre non arriverebbero all’1% Dario Corallo e Maria Saladino. Anche loro non ci stanno e chiedono un conteggio attendibile. L’affluenza sarebbe stata intorno al 50%, ma non é chiaro il numero degli iscritti al partito, comunque ben al di sotto dei 400 mila, secondo le fonti interpellate. I votanti effettivi non si avvicinano ai 200 mila. Lo scenario più probabile é che i dati definitivi vengano annunciati solo domenica prossima alla Convenzione nazionale del Pd, convocata all’Hotel Ergife.
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