• La Sicilia fanalino di coda in Europa per emergenza occupazione
  • Ci sono figure professionali che non si trovano ed esuberi di personale
  • I consulenti del lavoro alla regione chiedono politiche attive più incisive

In Sicilia la pandemia ha aumentato il fabbisogno di nuove figure professionali altamente specializzate in diversi settori, dalla sanità all’industria tecnologica, che però sono difficili da reperire, e dall’altro lato ha provocato l’interruzione di moltissimi rapporti di lavoro a termine e all’orizzonte minaccia a cascata decine di migliaia di licenziamenti soprattutto nelle piccole imprese soffocate dalla crisi. Il dato emerge dai report dei consulenti del lavoro siciliani che si trovano in prima linea ad assistere imprese in difficoltà, o per mancanza o per esubero di personale.

Emergenza che l’Europa non può permettere

“E’ un’emergenza che la regione europea col più alto tasso di disoccupazione generale e giovanile non può permettersi”, dice Maurizio Adamo, nuovo presidente della Consulta regionale degli Ordini dei consulenti del lavoro della Sicilia e presidente di Messina, che con il vice Giuseppe Pintus (presidente di Enna) e il tesoriere Antonino Butera (presidente di Siracusa) chiede alla Regione di “definire insieme nuove, immediate e più efficaci politiche attive del lavoro”.

Un nuovo sistema di politiche per il lavoro

Quello che chiedono i consulenti del lavoro è un uovo sistema di politiche attive del lavoro, come spiega Adamo, che sia basato su una forte sinergia fra Centri per l’impiego che siano digitalizzati e potenziati, i 2.000 consulenti del lavoro siciliani che gestiscono il contatto diretto con le imprese e circa 500mila rapporti di lavoro, e la rete nazionale delle Agenzie private i cui tirocini in azienda hanno un altissimo livello (60%) di trasformazione in contratto di lavoro al termine del periodo, ponendo la Fondazione consulenti per il lavoro al vertice fra gli enti promotori. “Questa – secondo Maurizio Adamo – è l’unica formula che possa consentire oggi di dare una risposta immediata per contenere gli effetti della prevista emergenza d’autunno”.

La proposta dei consulenti alla regione

La Consulta dei cosulenti del lavoro della Sicilia si dice anche a collaborare per costruire, insieme alla Regione e a tutti i soggetti istituzionali e sociali protagonisti del mondo del lavoro e dell’economia, uno stabile sistema di politiche attive che, anche in vista delle sfide del ‘Pnrr’ e della nuova programmazione 2021-2027 dei fondi Ue, metta a disposizione di chi offre e di chi cerca impiego un adeguato patrimonio di competenze professionali. Il presidente ricorda, a questo proposito, che “la nostra categoria aveva già presentato alcune proposte al tavolo istituzionale costituito l’anno scorso dall’assessore regionale Antonio Scavone”, ma che “ad oggi non si conoscono quali siano le direttrici su cui intenda muoversi la Regione”. “E’ però chiaro – conclude Adamo – che per gestire le nuove politiche attive del lavoro occorre imprimere una decisa semplificazione alle procedure. Ad esempio, dal 2018 sono ancora in piedi l’Avviso 21 per i disoccupati e l’Avviso 22 per i tirocini, strangolati da adempimenti che si moltiplicano”.