Nel primo giorno della proroga delle misure anti contagio che ci relegano tutti a casa i numeri in Sicilia non accennano a lasciare quella crescita stabile che hanno raggiunto negli ultimi giorni.
Ormai è stato deciso ed il decreto pubblicato, resteremo tutti a casa fino a Pasqua e probabilmente oggi ma la speranza è che i contagi scendano per poter cominciare a guardare alla fase due di allentamento delle misure
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (giovedì 2 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 17.833. Di questi sono risultati positivi 1.791 (+73 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.606 persone (+62).
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 95 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 71 (20, 4, 5); Catania, 486 (154, 21, 37); Enna, 226 (133, 1, 11); Messina, 289 (121, 14, 20); Palermo, 250 (78, 23, 9); Ragusa, 40 (9, 3, 2); Siracusa, 71 (36, 24, 6); Trapani, 78 (25, 0, 2).
Sono ricoverati 576 pazienti (+8 rispetto a ieri), di cui 73 in terapia intensiva (+1), mentre 1.030 (+54) sono in isolamento domiciliare, 92 guariti (+6) e 93 deceduti (+5).
Oggi, però, purtroppo si registrano altre vittime nella zona rossa di Villafrati così cime si registra anche la crescita del contagio nell’altra zona rossa, quella di Troina. Le cronache odierne raccontano anche del primo decesso carcerario che riguarda un boss detenuto. Sembra essere in fase di stabilizzazione, invece, la situazione nelle due restanti zone di contagio ovvero Salemi e Agira.
Catania resta la provincia con il maggior numero di contagi e a Messina la situazione adesso sembra in linea con quella delle altre due città metropolitane.
Problemi si registrano nell’esecuzione dei tamponi di fine quarantena per le persone rientrate da nord Italia e che responsabilmente sono rimaste in isolamento per 14 giorni. per poter lasciare la quarantena ‘stretta’ devo essere sottoposti a tampone ma scarseggiano i reagenti e si ritarda nell’esecuzione di queste analisi. una situazione che rischia di far saltare la pazienza a qualcuno.
Infine oggi il Presidente della Regione è tornato a chiamare tutti i prefetti dell’isola per chiedere controlli più stringenti dicendosi preoccupato perchè preoccupato dall’irresponsabilità di molti siciliani che non ce la fanno più ed avrebbero cominciato ad uscire non appena saputo che i provvedimenti sono stati prorogati
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