Mostra crescente preoccupazione il Presidente della Regione siciliana che oggi ha chiesto al governo centrale pieni poteri su Polizia e Forza armate in Sicilia per stringere ulteriormente le maglie dei controlli sul rispetto dell’ordinanza che ci tiene tutti a casa. Una preoccupazione crescente legata al fatto che in tanti pensano siano ancora troppe le persone in giro.
Intanto l’andamento dei contagi, stabilizzato su livelli di crescita ormai quasi identici col susseguirsi dei giorni, non mostra ancora la sperata e attesa curva discendente anche se gli esperti considerano non raggiunto il picco in Sicilia per il quale bisognerà aspettare i giorni di Pasqua
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (venerdì 3 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 18.686. Di questi sono risultati positivi 1.859 (+68 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.664 persone (+58).
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 97 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 73 (20, 4, 6); Catania, 500 (174, 21, 38); Enna, 245 (139, 1, 11); Messina, 300 (128, 14, 23); Palermo, 255 (76, 24, 11); Ragusa, 40 (7, 3, 3); Siracusa, 76 (40, 24, 6); Trapani, 78 (24, 1, 2).
Sono ricoverati 608 pazienti (+32 rispetto a ieri), di cui 73 in terapia intensiva (0), mentre 1.056 (+26) sono in isolamento domiciliare, 94 guariti (+2) e 101 deceduti (+8).
Intanto oggi il comitato tecnico scientifico siciliano ha dato il via libera all’uso dei test rapidi nell’isola. Un modo per superare le difficoltà riscontrate con i tamponi. Nonostante siano ormai una ventina i laboratori autorizzati a validarli, mancano reagenti a sufficienza e spesso gli esiti ritardano.
Nel frattempo la Regione si prepara per l’atteso picco e mette in campo un piano da 3405 posti letto per i malati di coronavirus con la riapertura di ospedali chiusi, la trasformazione provvisoria di nosocomi esistenti, l’incremento dei posti nelle terapie intensive in giro per l’isola.
Sul fronte prettamente economico l’isola naviga verso una catastrofe dal punto di vista dei cantieri e del lavoro. Oggi si è insediata una task force a Palazzo d’Orleans per coordinare gli aiuti che vanno da quelli alimentari nell’immediato alla cassa integrazione e fino ai più complessi programmi per la ripartenza dl sistema a cui si dovrà pensare non appena il Paese sarà uscito da questa situazione.
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