“Democrazia, partecipazione, procedure decisionali” è il titolo della due giorni del convegno, organizzato dalla Rivista Nuove Autonomie e il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo, con il patrocinio dell’Università degli Studi, dell’Assemblea regionale siciliana e della Fondazione Federico II.
La prima giornata di oggi, giovedì 14 dicembre, si è svolta presso l’Oratorio di Sant’Elena e Costantino, sede della Fondazione Federico II. Ed è stato proprio il direttore generale, Patrizia Monterosso a dare l’avvio ai lavori e a porgere il benvenuto anche da parte del Presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Principale obiettivo della due giorni è quello di riflettere, in una
prospettiva ampia, sulla partecipazione dei soggetti privati all’interno delle procedure decisionali pubbliche. Il tema, infatti, è stato affrontato con riguardo al coinvolgimento dei privati sia nel procedimento legislativo che nei processi decisionali delle pubbliche amministrazioni, al fine di coglierne altresì le implicazioni sul piano democratico-costituzionale.
I relatori
A discuterne diversi relatori di altissimo profilo provenienti dalle principali Università d’Italia; tra queste l’Università degli Studi della Campania, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, l’Università degli Studi di Torino, la LUMSA di Palermo e l’Università Europea di Roma. Tre le sessioni di studio e analisi sul tema. La prima, moderata da Maria Immordino, direttrice della Rivista “Nuove Autonomie”, sui “Processi decisionali e Pubblica Amministrazione”; la seconda, moderata da Giuseppe Verde dell’Università di Palermo, su “La partecipazione degli interessi ai processi normativi” e la terza con Laura Lorello anche lei dell’Università di Palermo sul “Rapporto tra democrazia deliberativa, democrazia partecipativa e rappresentanza di interessi”.
Un dibattito stimolante e proficuo che ha aperto nuove prospettive di riflessione e spunti di approfondimento. “L’obiettivo di questo convegno – ha detto Laura Lorello, ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università di Palermo – è quello di individuare dei filoni di riflessione sull’importanza della partecipazione degli interessi ai procedimenti di decisione. Immaginando in che modo la partecipazione di interessi possa entrare nei processi di decisione. Tanto a livello amministrativo – continua Lorello – quanto nei contesti di processi di normazione come evidenziato nella relazione del professore e giudice
della Corte Costituzionale, Giovanni Pitruzzella così come in quelle dei professori Poggi, Bilancia e Di Folco. Con un riferimento all’ordinamento spagnolo e alla recente evoluzione del sistema politico in questo Paese. Nel merito penso alle relazioni come quella di Márquez dell’Università di Madrid o di Gómez Lugo o ancora di Jiménez dell’Università di Malaga”.
I temi
I temi discussi e articolati nel corso della mattinata hanno avuto come comune denominatore quello della “partecipazione” inteso come del giusto procedimento. Nel procedimento amministrativo viene garantita la partecipazione dei destinatari del procedimento che sono coloro il cui provvedimento espresso impone degli effetti giuridici nella sfera giuridica propria del destinatario. Un maggior coinvolgimento dei cittadini costituisce per le istituzioni una risorsa decisiva: aumenta la visibilità dell’operato pubblico; permette ai cittadini un confronto immediato fra le posizioni emergenti; diventa una condizione importante per l’efficienza delle politiche pubbliche, per la composizione dei conflitti legati alle scelte del decisore pubblico e la responsabilizzazione reciproca in una logica di accountability.
Nella seconda giornata, domani venerdì 15 dicembre, presso i locali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo, sono previste ulteriori tre sessioni: queste, parallelamente, ospiteranno il confronto di giovani studiosi di Università italiane e straniere che, con le loro relazioni, amplieranno e arricchiranno le riflessioni del giorno precedente. Chiuderanno il convegno le relazioni di sintesi le tre sessioni parallele e la relazione conclusiva.
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