“2i Rete Gas chiede la cassa integrazione per i dipendenti e contemporaneamente esternalizza servizi e attività.”. Lo
denunciano Filctem Cgil, Femca Cisl el Uiltec Uil siciliane che vedono nell’operazione “una speculazione, un modo per far cassa con la cig” scrivono i segretari regionali Giuseppe D’Aquila, Franco Parisi ed Emanuele Sorrentino- facendo pagare il conto ai lavoratori”.
Sulla vicenda i sindacati regionali hanno scritto ai Prefetti e ai sindaci dei territori interessati chiedendo il loro intervento. Le segreterie Nazionali hanno dal canto loro sollecitato l’intervento del ministero delle Finanze e della presidenza del Consiglio dei Ministri. 2i Rete Gas è il secondo player nazionale di distribuzione del Gas naturale in Italia, dopo Italgas, “con fatturati e utili da capogiro- osservano i sindacati- e con maggiore azionista il fondo F2i partecipato dalla Cassa depositi e prestiti.
“Il suo compito – rilevano Filctem, Femca e Uiltec- è di fornire un servizio pubblico essenziale alla
cittadinanza distribuendo il gas nelle case. Da questa grande Azienda- sottolineano- ci saremo aspettati, vista l’emergenza dovuta alla pandemia, un confronto su un nuovo e necessario assetto organizzativo per agevolare il lavoro degli addetti che sono e devono rimanere in campo al fine di garantire, nel migliore dei modi, il servizio di
distribuzione del gas. Invece la scelta è stata un atto scellerato e non consono alla gestione dell’emergenza”.
In Sicilia 2i Rete Gas fornisce il gas in numerosi Comuni della Provincia di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Palermo, Messina e Ragusa. “Per i lavoratori siciliani- sottolineano i tre segretari- ci sarà dunque una decurtazione salariale spregiudicata e senza senso. Il danno e le beffe peraltro, visto che l’azienda – aggiungono- intende sostituire almeno in parte il personale avvalendosi massicciamente del lavoro in appalto (sino all’ipotesi estrema di esternalizzazione del servizio di reperibilità). Il costo dei lavoratori, con il ricorso alla cassa integrazione, verrebbe quindi scaricato impropriamente sulla fiscalità generale dalla quale verrebbero drenate risorse, quelle della cassa integrazione, a discapito di aziende e lavoratori che ne hanno la reale ed effettiva necessità”.
Le tre sigle sindacali sottolineano che l’azienda “oltre a rendersi protagonista di una speculazione intollerabile, non ha neanche adottato il protocollo di sicurezza con le Organizzazioni sindacali in riferimento alle attività svolte dai lavoratori, che sono ad oggi sprovvisti di adeguati Dpi per svolgere le proprie attività e non si è nemmeno premurata di adottare integralmente le misure previste dai protocolli per mettere in sicurezza le sedi e i mezzi. Cosa ancor più grave, non lo ha fatto neanche dopo l’accertamento di alcuni casi di positività al Covid19 di alcuni lavoratori siciliani di cui siamo venuti a conoscenza per le vie informali”.
Filctem, Femca e Ultec affermano che “l’annuncio del ricorso all’istituto della cassa integrazione guadagni da parte di 2i Rete Gas apre oltretutto uno scenario inedito in tutto il settore e pone seri dubbi sull’opportunità dell’utilizzo di questi strumenti da parte di aziende che svolgono servizi pubblici essenziali. La distribuzione del gas è un servizio di interesse pubblico- sostengono- di conseguenza la continuità, l’efficienza e l’esercizio in sicurezza delle attività devono necessariamente essere assicurati”.
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