Strade con poche auto, poche persone in centro storico, mascherine e amuchina introvabili nelle farmacie, ristoranti senza avventori e perfino le friggitorie preparano quantità ridotte di panelle e crocchette. Gli effetti dei decreti sul coronavirus e l’allarme tra la gente si avvertono anche a Palermo.

In alcuni panifici e salumerie le persone fanno la fila fuori dai locali a distanza perchè dentro vengono ammessi due o tre clienti alla volta. Nei market gli scaffali non sono vuoti ma la gente fa provviste e alcune catene di supermercati hanno potenziato il servizio online con la spesa portata a casa.

“Le persone – dice la cassiera di un market – fanno scorta soprattutto di acqua, scatolame, pasta e in generale alimenti a lunga conservazione”. Un farmacista del centro dice: “Le mascherine sono già vendute prima che arrivino. L’amuchina è esaurita”. In compenso c’è un aumento della vendita dell’alcol denaturato. A Cefalù, cittadina turistica del palermitano, Giuseppe Provenza ristoratore e portavoce dei ristoratori cefaludesi e le associazioni di categoria dei commercianti e artigiani, hanno inviato una nota alla viceministra dell’Economia e Finanze Laura Castelli, al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumenci e al sindaco Rosario Lapunzina, per chiedere “subito interventi di sostegno al fine scongiurare la chiusura delle attività e licenziamenti”.

Chiedono interventi urgenti “sugli ammortizzatori sociali, sospensione degli adempimenti tributari sia erariali che quelli locali, sospensione del pagamento delle rate della riscossione all’agenzia delle Entrate, sospensione dei pagamenti delle forniture di energia elettrica, moratoria sul pagamento delle rate e i mutui e interessi sulle scoperture di bancarie e maggiore accessibilità al credito temporaneo, per venire incontro a chi nelle prossime settimane non riuscirà ad onorare i contratti di locazione a pagare fornitori e dipendenti”.

I venditori di polpo e frutti di mare a Ballarò, i cui affari andavano bene con l’ondata turistica, ormai da due settimane non vendono quasi nulla e alcuni negozianti dei mercati storici denunciano un calo delle vendite del 50%. Sui cellulari si susseguono meme ironici o di denuncia di persone che, per esempio, si lamentano della discesa non controllata dalle navi da crociera di migliaia di turisti. A Palermo alcuni carri armati stamane sono circolati sul lungomare cittadino: tornavano da un’esercitazione in Sardegna. Subito su Wa sono apparsi i video e i commenti: “Ecco è arrivato l’esercito contro il coronavirus, ora siamo tranquilli”.

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