Ad oggi, in Italia, in base ai dati della Protezione civile, 1694 persone hanno contratto il virus. Tra queste 34 sono morte e 83 sono guarite, il che porta a 1577 il numero dei contagiati.
I dati generali sono stati diffusi ieri sera da Roma. A parlare sono il capo della protezione civile Borrelli e il direttore dell’Istituto Superiore di Sanità Rezza ai quali è affidata la comunicazione unica centralizzata della situazione ma entrando nello specifico dei dati i numeri che riguardano la Sicilia non tornano.
Nel dettaglio: i casi accertati in Lombardia sono 984, 285 in Emilia-Romagna, 263 in Veneto, 25 in Liguria, 17 in Campania, 49 in Piemonte, 13 in Toscana, 25 nelle Marche, 6 nel Lazio, 9 in Sicilia, 3 in Puglia, 5 in Abruzzo, 1 in Calabria e 1 nella Provincia autonoma di Bolzano.
Ma appena due ore prima dalla Regione era arrivata notizia che i tamponi eseguiti in Sicilia complessivamente dall’inizio dell’emergenza sono 291. Di questi solo 4 sono i casi confermati di Coronavirus, almeno quelli noti fino ad ieri, due dei quali dichiarati guariti, una in quarantena domiciliare a Catania e senza sintomi e solo una donna in ospedale a Palermo ma senza febbre ormai da tre giorni. Da dove spuntano gli altri cinque casi di cui parla la Protezione civile centrale?
Passano altre due ore e tocca alla Regione siciliana correggere Roma. Lo fa con un comunicato stampa ufficiale dell’assessore per la salute Ruggero Razza durissimo con gli errori commessi da Roma.
“I dati sui casi positivi al Coronavirus della Sicilia, diffusi poco fa dalla Protezione civile nazionale, sono errati” dice, senza mezzi termini, l’assessore che poi minaccia di scollegare la propria comunicazione da quella centralizzata
“Fino a oggi – prosegue il componente del governo Musumeci – la Regione ha trasferito a Roma sei campioni e un settimo, anch’esso sospetto positivo, sarà inviato domani. Ci viene riferito che nel calcolo fatto a Roma, probabilmente, sono stati sommati i casi positivi con quelli guariti. Abbiamo aderito alla richiesta di uniformare la comunicazione, affidando ogni informazione a livello centrale, per questo auspico che si faccia maggiore attenzione, altrimenti torneremo a fare da soli”.
Ma ancora una volta i dati ufficiali regionali lasciano basiti. Compaiono altri tre tamponi positivi, due già inviati inviati a Roma per le contro analisi allo Spallanzani e uno in fase di invio. Casi dei quali nessuno sapeva nulla. Dunque i casi sarebbero sette e non 4 anche se due in attesa di controprova e uno con tampone in partenza oggi.
Facendo il punto il doppio pasticcio si spiegherebbe cosi: da Roma i casi positivi (7) sarebbero stati sommati ai guariti (2) e così nella comunicazione ufficiale sarebbero diventati 9. Chiunque abbia ragione l’unico dato certo è che i numeri non tornano
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