Se venissero attivati 500 posti letto mancherebbero infermieri per poter assistere i pazienti. È l’allarme lanciato dal Nursind Sicilia che ricorda come “ad oggi in Italia si contano oltre 6 mila operatori sanitari contagiati dal Covid-19 che equivalgono al 9% delle persone contaminate. Spiace apprendere che non ci sia un dato sulla situazione siciliana”.

Una situazione che conseguenze sul personale, “già in numero sottostimato e irrisorio in un sistema già sofferente di risorse umane”.

Claudio Trovato, coordinatore regionale del Nursind, spiega che “gli infermieri sostengono e sosterranno il sistema per far fronte all’emergenza e al picco che arriverà nei prossimi giorni e che deve farci trovare tutti pronti sul fronte assistenziale e di protezione e sicurezza sul lavoro. Chiediamo alle istituzioni regionali i dispositivi di protezione individuali a norma di legge poiché rappresentano l’unica vera barriera nei confronti del contagio per gli operatori sanitari che operano sul campo. Questo appello deve essere interpretato come segno di dialogo, di costruzione, di responsabilità ed anche come spirito critico che fa parte ed è sale delle democrazie più avanzate. Ecco perché, non avendo contezza di quanti operatori a livello regionale del sistema sanitario regionale sono contagiati, auspichiamo che si tenga conto anche di questo dato per reclutare personale a sufficienza”.

Trovato ricorda pure che “spiace che non sia stata accolta la nostra richiesta di fornire al personale infermieristico e sanitario stanze di alberghi per evitare il dramma del contagio familiare e che in questo contesto ansioso e di paura, da notizie nazionali non si affitta ad infermieri”.

Il Nursind ricorda infine le linee guida internazionali sull’uso appropriato dei dispositivi di protezione individuali e sulla tipologia giusta, e chiede di “rivedere e aggiornare urgentemente la nota da inviare alle Aziende ed alle Centrali operative al fine di avere una sicurezza maggiore sugli ambienti di lavoro invitando, chi di competenza, a sviluppare appositi documenti di valutazione dei rischi all’interno dei mezzi di soccorso”.

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