E’ emergenza Coronavirus e sono giorni difficili per tutti, in particolar modo per i medici e gli operatori sanitari che sono in prima linea a prestare assistenza e cure a chi ne ha bisogno.
Oggi vogliamo condividere con i nostri lettori la lettera aperta inviataci dai tecnici sanitari di Radiologia medica del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo.
Un testo che contiene riflessioni sulla situazione attuale negli ospedali, la denuncia sulle enormi difficoltà che si trova a fronteggiare chi è in corsia, ma anche un accorato appello alla cittadinanza.
Ecco il testo della lettera che vi proponiamo integralmente:
“Sono le 8 del mattino, siamo arrivati in ospedale e siamo pronti per una nuova giornata.
L’aria è tesa, i corridoi quasi deserti. La sporcizia non manca, e non ci riferiamo ai cestini che sono svuotati, ma alla mancanza di una adeguata sanificazione, che andrebbe fatta giornalmente in tutti i locali, dalle sale d’attesa ai corridoi ed infine nelle diagnostiche.
I dispositivi di protezione individuale scarseggiano, non ci riferiamo solo alle mascherine, ma ai visori protettivi, ai filtri respiratori, ai camici impermeabili, ai guanti. La mattina inizia con una trafila di accattonaggio per cercare (e solo pochi fortunati ci riusciranno) qualche mascherina specifica e camici monouso non utilizzati.
Infatti siamo costretti a dover riutilizzare le stesse mascherine per diversi giorni, ad indossare grembiuli di plastica sulle nostre divise. Abbiamo bisogno di maggiore protezione, bisogna rafforzare il materiale necessario.
Le promesse di consegnarci in breve tempo i dispositivi DPI da parte del Presidente della Regione, dell’Assessore e della Protezione civile sono ancora disattese.
Altro elemento che scarseggia in questo momento è il personale, la creazione di nuovi percorsi richiede l’obbligo di lavorare in doppia presenza per garantire maggiore efficienza e velocità sui pazienti a rischio, e per ridurre al minimo la possibilità di contaminazione tra colleghi. Per questo, da parte delle Aziende Sanitarie, occorre un reclutamento veloce e che garantisca un adeguato compenso salariale. E’ triste assistere ad Aziende, che approfittano del momento, per far sottoscrivere contratti con compensi da fame a tutti quegli “eroi” tanto acclamati sui social.
Vogliamo anche noi ringraziare l’ottimo lavoro che stanno svolgendo i colleghi medici e infermieri professionali insieme a tutte quelle professioni sanitarie che giornalmente si impegnano in prima linea in questo storico momento di emergenza, come i Tecnici di Radiologia Medica di cui facciamo parte, i colleghi Tecnici di Laboratorio Biomedico, Fisioterapisti e in generale tutti i colleghi coinvolti.
Infine ci rivolgiamo ai cittadini: per favore aiutateci restando a casa. Fare flash mob in cui dedicate applausi non ci aiuterà mai quanto vedere strade totalmente deserte. Se volete offrire la vostra gratitudine in modo che i nostri sacrifici siano ricompensati, dimostrate di aver compreso che le restrizioni vanno rispettate.
Grazie mille”.
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