Niente mercati rionali a Palermo fino a quando non saranno revocati i provvedimenti del decreto del 10 marzo del Governo che ha istituito la “zona protetta”. Lo ha deciso l’amministrazione palermitana sulla scia degli altri provvedimenti volti ad evitare assembramenti di persone.

Lo stop ai mercati rionali di Palermo ha generato proteste e malumori sopratutto tra i titolari delle bancarelle. “Come mangiamo adesso? Cosa daremo da mangiare ai nostri figli? – dice uno dei venditori dei mercatini rionali – Lo Stato ci aiuti perché adesso ad ucciderci non sarà il virus ma la fame”.

Tra gli ambulanti c’è anche chi contesta le tempistiche della decisione presa dall’amministrazione comunale. “Lo abbiamo saputo solo questa mattina – dice un altro bancarellista – ci hanno fatto prima montare e poi ci hanno fatto smontare le bancarelle. Ora che ci facciamo con la marce invenduta?”.

Il Governo ha fornito alle amministrazioni comunale alcuni chiarimenti in merito all’apertura dei mercati all’aperto  che “devono restare chiusi poiché non sarebbe possibile regolare l’afflusso delle persone”. Il Comune di Palermo ha anche invitato la cittadinanza a non recarsi presso le aree dei mercati e “non creare inutili assembramenti. La misura è volta ad evitare che si creino aree affollate nelle quali è più facile la diffusione del contagio”.

Il sindaco Leoluca Orlando, preso atto del contenuto del decreto ministeriale per la prevenzione del contagio e dei chiarimenti che sono stati forniti dal governo Nazionale ha inviato oggi una nota a tutte le Forze dell’ordine della città e per conoscenza alle associazioni di categoria dei commercianti, sollecitandole a “mettere in atto tutto quanto necessario per impedire lo svolgimento di attività commerciali e mercatali all’aperto in contrasto con lo stesso decreto”.

Alle associazioni è stato chiesto di sensibilizzare i propri soci “affinché comprendano la assoluta eccezionalità del momento e la necessità di provvedimenti straordinari per la salute di tutti”.

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