In seguito ai gravi fatti di corruzione che hanno investito il Comune di Palermo, coinvolgendo alcuni consiglieri comunali della maggioranza dell’attuale amministrazione e alcuni funzionari, il Movimento 5 Stelle ha ritenuto di integrare il documento per la mozione di sfiducia al sindaco Leoluca Orlando già predisposto nel novembre 2019 e finora sottoscritto da 9 consiglieri comunali. A norma di legge servono almeno 16 firme per avviare la mozione di sfiducia”. Lo dicono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Palermo, Antonino Randazzo, Concetta Amella e Viviana Lo Monaco che hanno inviato la bozza di mozione a tutti i consiglieri comunali.
“Dunque – aggiungono – il documento, che vogliamo intendere non come una iniziativa politica del M5S, piuttosto come un atto condiviso in modo trasversale da tutti i consiglieri comunali di Palermo, ha lo scopo di dare un segnale chiaro ai palermitani da parte di tutti gli esponenti politici e restituire alla città di Palermo trasparenza al fine di ricucire il rapporto tra istituzioni e cittadini degradato dall’attuale amministrazione Orlando. Il Movimento 5 Stelle ribadisce massima apertura a tutte le forze politiche cittadine per eventuali e opportune integrazioni al documento”.
Nel documento è scritto: “Emerge chiaramente l’inefficacia e l’inefficienza dell’azione amministrativa del Sindaco Orlando, incapace di compattare la sua maggioranza, disgregata da continui dissidi interni e con gli esponenti della sua Giunta, su alcune vicende fondamentali per Palermo, quali la ZTL, le pedonalizzazioni, il regolamento sui rifiuti e el regolamento sull’inclusione sociale, dove il Comune di Palermo rischia di perdere svariati milioni di euro del fondo previsto dal PON inclusione”. Poi vi sono riferimenti all’ultima inchiesta per corruzione.