Torna la folla di possibili candidati a sindaco nel centrodestra palermitano. Una folla che puzza molto di spaccatura della coalizione anche se ancora è presto per parlare di uno scontro irreversibile.
Centrodestra a rischio spaccatura
Le anime della coalizione attualmente al governo della Regione sembrano in agitazione ancor di più dopo che l’idea di candidare Roberto Lagalla oggi in quota Udc, ha iniziato a prendere piede e concretezza.
A spaccare potrebbe essere Fratelli d’Italia che si fa forza dei sondaggi che a livello nazionale lo indicano come primo partito in un eventuale voto. Ma non si tratta di una decisione presa, tutt’altro. E’ una proposta ‘pubblica’ lanciata da un uomo storicamente di destra che quasi un anno fa abbandonò la Lega proprio perché considerata troppo moderata e ‘molle’ nei rapporti con il centro della coalizione. Un uomo il cui nome era stato uno dei primi circolati come possibile candidato da offrire alla coalizione già quando era alla Lega.
La proposta a Fratelli d’Italia
Ma stavolta Stefano Santoro non parla di se stesso. Considerato una sorta di ‘papà’ nella famiglia della destra palermitana vista la giovane età dei militanti palermitani di Fratelli d’Italia, Santoro propone di candidare a sindaco la giovane Carolina Varchi.
L’attacco frontale a Lagalla e al centro della coalizione
Lo fa con un post social alquanto pesante, politicamente, nei toni: “Si respira una brutta aria in quella che dovrebbe essere l’area del centro destra! Autocandidature a Sindaco di Palermo da parte di chi ha sempre mostrato ostilità nei confronti di Fratelli d’Italia e della destra, da parte di chi costituisce una continuità con l’orlandismo e con il pensiero gesuita” scrive Santoro.
“Questa autocandidatura viene avallata da un singolo esponente di un altro partito della coalizione, oggi stimato al 4%, ma che parla come se fosse il 1994…. Poi assistiamo alla venuta a Palermo di un altro esponente del cosiddetto centro moderato che autoincensa l’auto-candidato appena entrato nel suo partito del 1% e infine si auspica l’ingresso di Renzi e Italia Viva con l’1,5% . Tutto questo viene proclamato senza avere l’accortezza politica di sentire Fratelli d’Italia, primo partito nei sondaggi” lamenta ancora Santoro.
Lagalla in continuità con Orlando
“Mai più con chi ha una formazione politica gesuita che rappresenterebbe la continuazione dell’orlandismo a Palermo!” dice senza mezzi termini l’esponente di FdI. “Mi sembra opportuno evidenziare che gli “autorevoli” esponenti di questo asserito centro- moderato( ma che cosa e’ carne o pesce?), che al governo nazionale siede con propri uomini accanto ai comunisti e ai grillini, hanno dato l’ordine ai loro consiglieri comunali di non sfiduciare Orlando, così permettendogli di aggravare il dissesto finanziario del Comune, votando poi la delibera di pre-dissesto che consente a Orlando di preparare un taglio ai servizi della città per 80 milioni di euro per i prossimi dieci anni, che graveranno sulla prossima amministrazione comunale”.
La proposta di Carolina Varchi
“Stando così le cose, propongo ai miei colleghi di Fratelli d’Italia di scrollarci di dosso questa zavorra e di andare alle elezioni comunali da soli, candidando alla carica di Sindaco la migliore espressione del nostro partito: l’Avv. Carolina Varchi, brava professionista, donna e militante valorosa con una lista di patrioti per il consiglio comunale. Basta con gli inciuci e i tentativi di replicare l’accozzaglia che sostiene il governo nazionale”.
Non serve un altro Orlando ma stavolta di Centrodestra
Concetti ripresi da un altro ex leghista che a questo punto potrebbe avere come destinazione Fratelli d’Italia (e non Forza Italia come da voci circolate nei giorni scorsi) ovvero l’eurodeputato Francesca Donato.
“A Palermo non serve un Orlando di centrodestra, l’alternativa a questa amministrazione comunale non può nascere nei retroscena dei giornali” sostiene Francesca Donato, parlamentare europea che si toglie qualche sassolino dalla scarpa anche nei confronti di giornali e giornalisti.
“L’ex rettore – spiega l’europarlamentare attualmente del gruppo Identità e Democrazia- è una personalità autorevole con cui mi auguro ci si possa confrontare sul futuro di Palermo, tuttavia credo che il centrodestra o parte di esso debba rifuggire dalla tentazione di replicare il modello Orlando, il modello di un uomo solo al comando e delle accozzaglie politiche finalizzate solo a vincere le elezioni”
Per l’ex leghista “i partiti di centrodestra hanno donne e uomini di qualità in grado di costruire una proposta politica e amministrativa assolutamente alternativa a quella orlandiana, senza scimmiottarla o peggio ammiccando a parti di essa”
“Dai leader del centrodestra mi aspetto presto una proposta politica seria incentrata sul rinnovamento e la competenza. A Palermo abbiamo bisogno di cambiare radicalmente, di smettere di affrontare i problemi con gli schemi che hanno fallito finora, solo mescolando carte o persone” conclude Donato.
L’elenco dei candidati sale a quattro
A questo punto i candidati a sindaco a Palermo sulla carta, fra auto candidature e non, sono quattro. Il primo ad non aver fatto mistero di volersi candidare è Francesco Scoma. Lo disse quando era in Italia Viva. Ora si è spostato nella Lega e dunque gli equilibri sono cambiati. La seconda candidatura lanciata con un comunicato senza un seguito di alcun tipo è quello di Totò Lentini, capogruppo di Popolari e Autonomisti che scende in campo e propone Primarie nel Centrodestra. Una eventualità remota. Terza in ordine di tempo (ma se ne parlava sin dall’inizio del toto candidati è quella di Roberto Lagalla. Con il passaggio all’Udc la sua scelta da parte della coalizione appare, al momento, la più probabile. Infine, adesso, Carolina Varchi, in quota Fratelli d’Italia. Non è detto che l’elenco si chiuda qui.
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