Per un partito che fa incetta di adesioni, un  altro che aveva avviato la campagna acquisti per primo, sta alla finestra pronto a raccogliere. E’ Forza Italia che in queste ore prepara la rivincita nella partita tutta interna al centrodestra.

Per la Lega, dunque, non solo campagna acquisti ma anche qualche addio visto che c’è anche chi, invece, va via protestando per un atteggiamento considerato troppo moderato.

Francesca Donato verso Forza Italia

L’addio nei giorni scorsi è stato sancito  con una comunicazione ufficiale. L’eurodeputato aveva definito il green pass come un provvedimento fascista. Andando via la Donato sbatteva la porta in faccia ad un partito che considerava nelle mani non più di Salvini ma di Giorgetti e dunque dei moderati. Adesso voci di corridoi la danno pronta ad aderire a Forza Italia, partito che si considera moderato.

In arrivo anche Edy Tamajo

Ma c’è di più. Il suo approdo in casa azzurra sarebbe stato facilitato addirittura da Edy Tamajo, il deputato regionale ex Sicilia Futura (ormai orfano da tempo del leader Totò Cardinale) transitato con Italia Viva. Ma anche lui, Tamajo, come Scoma è dato in uscita. Ma se proprio Scoma ha già aderito alla Lega, Tamajo, invece, va verso Forza Italia e sembra portare con sé proprio la Donato. Come conciliare le posizione anti green pass dell’ex leghista con le indicazioni forziste resta un  mistero.

Ma Donato smentisce

“Le voci di una mia adesione a Forza Italia sono totalmente destituite di ogni fondamento. Ho lasciato la Lega per essere coerente con la mia coscienza sulle questioni relative all’obbligo vaccinale e al green pass e certamente non potrei aggregarmi a partiti come Forza Italia, che hanno sostenuto in tutto e per tutto i decreti liberticidi del governo Draghi. Inoltre, all’Europarlamento, salvo diverse determinazioni del gruppo, intendo restare in Identità e Democrazia, un gruppo parlamentare distinto e distante dal Ppe, di cui fa parte il partito di Berlusconi”.

La Lega e il candidato sindaco di Palermo

Intanto la Lega si vede stretta all’angolo sulle candidature a Palermo. L’operazione formalizzata ieri e anticipata due giorni fa da BlogSicilia che ha visto l’assessore regionale Roberto Lagalla abbracciare l’Udc sembra destinata a incoronare proprio Lagalla come candidato del Centrodestra

“Guardando al dibattito sulle prossime amministrative di Palermo, ho come la sensazione che ciascuno giochi a prendere la rincorsa per fare a gara a chi salta più in alto, ma francamente, mi piacerebbe che ci fosse maggiore concretezza nel restare con i piedi per terra. Credo non serva ricordare a nessuno la fase drammatica del periodo che i palermitani stanno vivendo in questi decenni, aggravato dalla crisi economica degli ultimi tempi” dice, questa mattina, il coordinatore della Lega per la provincia di Palermo e deputato regionale, Vincenzo Figuccia.

Figuccia cerca di spegnere la miccia Lagalla

“Ho tanta stima per tutti gli alleati del centro destra e sono certo che dalle prossime settimane saremo tutti uniti, concentrati sull’idea di offrire soluzioni concrete ai tanti temi posti dai nostri concittadini, a partire dai rifiuti e dell’esigenza di realizzare i termovalotizzatori, dalla mobilità integrata, dalla costa e delle tante fragilità in cui è scivolata la città letteralmente in ginocchio, dopo i troppi anni di incuria, inerzia e disinteresse dell’amministrazione Orlando”, aggiunge Figuccia. “Attenzione, non che la Lega non abbia nomi spendibili al suo interno, anzi, abbiamo al contrario una qualificatissima classe dirigente, disposta a sacrificarsi con dedizione ed impegno per governare con spirito di servizio la nostra città – avverte – Ma al momento, all’interno della coalizione, non possiamo concentrarci sui litigi e sui tira e molla, cedendo al gioco del toto nomine”.

No ai litigi interni e a chi la spara sempre più grossa

“Alla tentazione del chi la spara più grossa, preferiamo mettere al centro le priorità che stanno più a cuore ai palermitani” aggiunge Figuccia che sembra riferirsi, invece, all’auto candidatura di Totò Lentini.

Un tavolo provinciale per i programmi per Palermo

Ma bando alle interpretazioni lancia una proposta: “Con questo spirito sentito il segretario regionale Nino Minardo e coerentemente alle dichiarazioni del nostro leader nazionale Matteo Salvini, proponiamo l’avvio di un tavolo provinciale per la città, dove incominciare a discutere di programmi e delle tante cose da fare per rimettere in piedi la nostra Palermo”.

“Sono certo che al di là delle ambizioni dei singoli, la coalizione avrà la sensibilità, al momento opportuno, di attivare il livello nazionale della politica – prosegue Figuccia – indispensabile per reperire risorse e mettere a punto strategie di sviluppo e rilancio della quinta città d’Italia, rispetto alla quale saranno certamente i leader del centro destra insieme – Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi – a fare sintesi per l’importante progetto”.

 

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