Trasporto dei raccolti, burocrazia più snella, opportunità alle aziende di reclutare personale che percepisce reddito di cittadinanza, ed ancora cinghiali, caro gasolio ed altro. Nuccio Di Paola, candidato alla presidenza della Regione Siciliana per il Movimento 5 Stelle ha illustrato il suo programma per dare respiro al settore agricolo, oggi quasi in ginocchio, al popolo degli agricoltori chiamato a raccolta da Coldiretti a Palermo.

Di Paola “L’agricoltura merita risposte vere, veloci e concrete”

Il candidato 5 Stelle ha sottolineato: “Dalla sistemazione delle strade interne per il trasporto dei raccolti, allo snellimento della burocrazia, alla possibilità per le aziende di reclutare personale che percepisce il reddito di cittadinanza senza fargli perdere il beneficio statale. E ancora, grande attenzione al problema dei cinghiali, del caro gasolio e del fotovoltaico che non deve assolutamente sottrarre terreno alle superfici coltivabili”.

Di Paola ha proseguito “L’agricoltura merita risposte vere, veloci e concrete. Quelle che ora dice di avere anche quel centrodestra che al governo regionale ha fatto sfracelli non realizzando alcuna delle riforme del settore, consorzi di bonifica in primis, e facendo perdere al settore i finanziamenti per 32 progetti su 32 che avrebbero consentito di rifare i sistemi irrigui siciliani oggi più che fatiscenti”.

L’assunzione dei percettori di reddito di cittadinanza

“Per l’assunzione di manodopera – ha spiegato Di Paola – va consentito alle aziende di assumere manodopera anche dal bacino di percettori del reddito di cittadinanza, garantendo la questi un’integrazione reddituale senza fargli perdere il diritto al beneficio statale. Per questo, però, devono funzionare le politiche attive del lavoro, che finora hanno funzionato pochissimo per colpa delle Regioni”.

Burocrazia va snellito per iter fondi europei

“Anche sul fronte burocratico – ha concluso l’esponente pentastellato – occorre un’inversione di rotta. Dobbiamo fare poche leggi e fare funzionare quelle esistenti, la cui maggioranza oggi è inapplicata. Anche l’iter dei finanziamenti con fondi europei va snellito, l’istruttoria non deve durare più di un anno”.

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