A margine della presentazione delle liste de “I Cento Passi” in vista delle prossime elezioni regionali, il deputato regionale uscente Claudio Fava si è focalizzato su quello che è uno dei punti focali dell’attuale agenda politica del momento, ovvero la sanità.

Fava sulla sanità: “Occupazione militare dei posti di potere”

Dopo il desiderio espresso dal coordinatore regionale Gianfranco Miccichè di ricoprire tale ruolo, si è scatenata una serie di reazioni politiche. Fra queste, quella del presidente uscente della Commissione Antimafia che si esprime favorevolmente rispetto ad un allontamento del mondo della sanità dalle nomine politiche. “Mi pare che la sanità sia considerata una sorta di bottino di guerra. Chi vince si ritiene un monarca. Si ragiona subito in termini di potere, ovvero su chi farà l’assessore o su chi pretende cose. La sanità non sono solo dieci miliardi di spesa, ma riguarda la salute dei siciliani. Se un passo indietro della politica garantisce un passo in avanti dei servizi, è quello che dovrebbe fare il prossimo governo”.

Un’esperienza che, secondo Fava, sarebbe innovativa rispetto a quanto accaduto in passato. “Non è andata così in questi vent’anni – sottolinea -. L’occupazione quasi militare delle posizioni di governo della sanità. Le nomine di centinaia di dirigenti, che sono diventate occasione per piazzare i propri fedelissimi. Tutto ciò è un modo di considerare la salute dei siciliani soltanto un’occasione di profitto elettorale. Questo sistema va cambiato nel rispetto di cinque milioni di siciliani per i quali la salute resta il principale dei diritti”.

L’attacco a Miccichè

Poi la frecciata a distanza al centrodestra, in particolare a Gianfranco Miccichè. “Chi pretende di fare l’assessore senza che ci sia una sola parola d’attenzione verso la salute dei siciliani sembra, da parte del centrodestra, un pessimo modo per proporsi alla guida di questa Regione. Dopo cinque anni di pessimo governo da parte dell’assessore Razza, vorremmo che questa esperienza fosse definitivamente archiviata dai siciliani“.

“Ho letto di questa pretesa di Miccichè – conclude -. Tutti possono avere diritti sul volere ricoprire il ruolo di assessore alla sanità. Mi piacerebbe che si parlasse però della salute dei siciliani. Come facciamo a ricostruire la mappa della sanità presenti sul territorio. Come facciamo a garantire i servizi individuali o che le partorienti di Lipari non si debbano fare ore di traghetto? Io di questo voglio parlare e su questo voglio sentire parlare chi si propone di governare la sanità”.

 

 

 

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