“Nessuno può permettersi di considerare il Pd un autobus sul quale si sale per arrivare alle candidature e si scende quando queste non arrivano o non sono andate a buon fine, o un partito al quale si aderisce e si porta la propria dote elettorale previo pagamento di un pegno politico. Nel Partito Democratico non si sta ‘a condizione che’. Nel Partito Democratico si sta per convinzione, mettendo sempre il bene comune prima del destino dei singoli”. Così, in una intervista all’Adnkronos, il Presidente del Pd Palermo Antonino Bongiovanni replica a distanza al vicesindaco della città Fabio Giambrone che oggi, su Repubblica Palermo, annuncia la volontà di candidarsi e di essere pronto alle primarie.
Unire Pd con M5S, SC e liste civiche
Bongiovanni poi replica anche al sindaco Leoluca Orlando: “Ci sono due cose nell’intervista che sono vere e innegabili – dice – Intanto, per prima cosa, il Pd non può fare a meno di una visione di Palermo come capitale dei diritti umani da affidare, sotto il profilo più strettamente politico, ad una coalizione che coinvolga i Movimento 5 Stelle, le forze di sinistra ma anche le esperienze civiche e i partiti moderati ed europeisti”.
“Personalmente dico da sempre che continuare a far vivere l’alleanza con M5S e Sinistra come una sorta di coalizione chiusa alla quale eventuali altre forze civiche e politiche possano unirsi come gregari di secondo rango è un errore gravissimo”, aggiunge il Presidente del Pd Palermo. “È da ciechi non volere cogliere che, nel pieno dei giochi per l’elezione del Presidente della Repubblica, la necessità, che come Pd abbiamo di trovare una figura, che unisca ben oltre i confini di questa alleanza, può e deve essere una enorme opportunità anche per la formazione della coalizione per le amministrative”, dice ancora.
E se non dovessero esserci le primarie?
Inoltre, per Antonino Bongiovanni “le primarie sono lo strumento più naturale per aggregare forze diverse”. “Confesso invece di non avere chiari i contenuti dell’intervista del suo vicesindaco, Fabio Giambrone, specie in quella parte in cui sembra legare la confluenza dell’eredità di Orlando al Pd solo in caso di primarie. Quello che non mi è chiaro è questo: Se non dovessero esserci le primarie, se si dovesse trovare una quadra sul programma e un nome di un candidato alto che possa mettere tutti d’accordo, anche i movimenti civici e quei partiti che oggi non sono al tavolo della coalizione. Se ci fosse la possibilità di portare tutti coloro che fino ad oggi si sono proposti a fare un passo di lato per farne fare uno enorme avanti alla coalizione, Giambrone sarebbe, comunque, pronto a spendersi per il Pd (al quale hanno nuovamente aderito appena qualche mese fa) e per il suo candidato?”.
Pd non è un autobus
“Giambrone accetterebbe il metodo – chiede Bongiovanni – o per lui ci possono e devono essere solo le primarie? Lo chiedo non solo nella qualità di chi è stato candidato in quelle liste civiche che l’assessore Giambrone ha rivendicato come “sue”, ma anche e soprattutto da Presidente di un Partito, il Partito Democratico, che nessuno può permettersi di considerare un autobus”.
Commenta con Facebook