Sale la tensione in vista delle prossime elezioni amministrative di Palermo, fissate per il 12 giugno. L’appuntamento elettorale si avvicina e i candidati stanno cercando di avere il maggior numero di consensi possibili. Non mancano però i momenti di confronto interno all’interno dei gruppi in campo in questa tornata elettorale. Dibattito che, in alcuni casi, è sfociato in vere proprie spaccature nelle coalizioni o nei partiti. Alcune certificate, altre interne ma manifeste rispetto alle decisioni intraprese.
Frizioni dentro Fratelli d’Italia
Frizioni che non mancano all’interno di Fratelli d’Italia. Fatto paradossale visto che, proprio in III Circoscrizione, il candidato della coalizione è espressione del partito di Giorgia Meloni, ovvero Gioacchino Vitale. Uomo vicino al consigliere comunale uscente Francesco Scarpinato, così come lo era Alfredo Ilardi, capolista della compagine di centrodestra. Il passato è d’obbligo visto che il consigliere uscente ha comunicato qualche giorno fa di aver lasciato il gruppo a sostegno dello stesso Scarpinato, rimanendo però all’interno del perimetro di FdI. Una decisione che, secondo quanto riferisce lo stesso Ilardi, sarebbe frutto di un ‘tradimento’.
Coincidenze di ‘detti’
Spaccatura nella quale, spiega Ilardi, non ha avuto un ruolo la candidata in coppia di Scarpinato, ovvero Teresa Leto, la quale ha un suo uomo di fiducia all’interno di Attiva Sicilia, ovvero Salvatore Geraci. Una vicenda che parte dalla presentazione delle liste, quando sono stati ufficializzati i nomi e i componenti delle varie compagini in campo. Momento nel quale Ilardi ha notato una strana coincidenza di ‘detti‘, ovvero i soprannomi con i quali sono meglio conosciuti i candidati. A tal proposito, uno dei nomi della lista, quello di Francesco Paolo Siragusa, riporta come detto proprio ‘Scarpinato‘. Fatto successo anche a parti invertite nelle liste del Comune, con Scarpinato che ha inserito come detto ‘Siracusa’. Una coincidenza che ha lasciato perplesso Ilardi, che ha deciso di lasciare Francesco Scarpinato e di correre su una strada diversa. Fatto che, di sicuro, non farà dormire pensieri sereni al candidato presidente Gioacchino Vitale.
Spaccatura nel centrosinistra
Non va di certo meglio nella coalizione di centrosinistra, che candida alla presidenza il profilo di Simona Supporta. Scelta che ricade nella volontà di Franco Miceli di avere dei profili femminili in alcune Circoscrizioni. Ma sulla candidata di Progetto Palermo non c’è stata una convergenza totale, quantomeno non fino in fondo. Se, infatti, almeno a livello comunicativo, tutti si dicono pronti a sostenerla, nella realtà alcune compagini hanno praticamente disertato gli incontri della candidata. Fra questi, il gruppo locale del M5S. Fatto principalmente dovuto dal malcontento regnante nel gruppo pentastellato dopo il tramonto della candidatura del portavoce e consigliere uscente Saverio Bruschetta, il quale non ha però ricevuto il bene placet dal resto della coalizione, in particolare dall’area Dem e di Progetto Palermo, che avrebbero comunque preferito altri nomi. Fra questi, quello di Gaspare Semprevivo, il quale ha fatto un passo indietro dopo la decisione di Miceli.
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