La corsa a sindaco di Palermo vive le ultime ore prima della scelta da parte del Centrodestra siciliano. Si fa avanti una complessa ipotesi di unità, almeno parziale, della coalizione
L’ipotesi in campo
Musumeci ricandidato alla Regione e uno dei due Francesco candidato sindaco di Palermo. La coalizione di centrodestra potrebbe essere in dirittura d’arrivo per scegliere i candidati. La partita si potrebbe chiudere di ora in ora. Sul piatto c’è proprio il via libera al Musumeci bis. Questa possibilità avrebbe fatto un ulteriore passo avanti ieri durante una serie di incontri a Verona a margine del Vinitaly. Incontri di Musumeci con Giorgia Meloni ma anche segnali lanciati alla Lega.
Il candidato a Palermo, uno fra i due Francesco
Il primo passo necessario, però, è l’unità sul candidato di Palermo. In campo davvero per la coalizione ci sono due nomi. Da una parte Francesco Scoma, il candidato leghista sul quale si potrebbe chiudere l’accordo anche perché in questo modo in seguito la Lega non potrebbe chiedere anche il candidato alla Regione.
Il secondo Francesco è Cascio, il candidato indicato da Forza Italia. Ma questa seconda opzione lascerebbe aperti altri scenari sia sul futuro di Gianfranco Miccichè e dunque sull’eventuale ticket con Musumeci per la presidenza dell’Ars, sia sulle eventuali ulteriori richieste della Lega.
I candidati che non si ritirano
Infine c’è il grande tema degli altri candidati già in campo. Se Carolina Varchi potrebbe (ma è solo una ipotesi) fare un passo indietro se glielo chiedesse il suo partito per effetto dell’eventuale accordo raggiunto su Musumeci; più difficile, invece, sembrano analoghe scelte da parte di altri due candidati già in campo.
Lentini non molla, Lagalla nemmeno
Si tratta di Totò Lentini, l’autonomista che ha confermato l’intenzione di andare avanti comunque e di Roberto Lagalla, civico targato Udc ormai un po’ troppo avanti dopo essersi dimesso da assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale.
Il tavolo nazionale
La chiusura del cerchio potrebbe avvenire da un momento all’altro e la scelta sarà poi riportata al tavolo nazionale di coalizione. Solo dopo si vedrà veramente l’effetto che fa e quanto il centrodestra riuscirà a compattarsi davvero
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