La giunta regionale ha approvato il riaccertamento dei residui attivi e passivi, si tratta in totale di 52 mila ‘partite’ per oltre 100 mila poste di bilancio. Ciò consentirà al governo Schifani di avere un quadro chiaro sui crediti esigibili o inesigibili e sulle spese realmente fatte in base agli impegni assunti. La giunta dovrebbe riunirsi dopodomani, l’assessore all’Economia Marco Falcone dovrebbe portare la delibera sulle variazioni di bilancio, una ‘manovrina’ da 70 milioni di euro.

Il primo round verso la corte dei Conti

Ieri si era consumato quello che è stato solo il “primo round”, per utilizzare un termine sportivo, tra la Regione Siciliana e la Corte dei Conti a proposito di alcuni chiarimenti chiesti all’ente regionale sul rendiconto della Regione del 2020. A rappresentare la Regione, in audizione, c’era l’assessore Falcone.

“Forniti chiarimenti, attendiamo fiduciosi”

L’udienza alla Corte dei Conti era in programma il 22 novembre. “Nel corso dell’udienza di pre-parifica, abbiamo rassegnato alla Corte i nostri chiarimenti e le necessarie, articolate controdeduzioni sui rilievi mossi a proposito del rendiconto 2020 della Regione”, fa sapere il Renato Schifani in una nota.

“Secondo round” nei prossimi giorni per altri eventuali chiarimenti

Il presidente del collegio ha “fissato al 25 novembre il termine per fornire eventuali nuovi chiarimenti, calendarizzando l’udienza di parifica al prossimo 3 dicembre”, aggiunge l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, commentando l’udienza di pre-parifica di stamane alla Corte dei conti. “Rimaniamo fiduciosi, attendendo con serenità le decisioni della Corte, ci stiamo prendendo cura dei conti della Regione nell’interesse dei siciliani”, sottolinea ancora il presidente della Regione Renato Schifani.

Cosa ha contestato la Corte dei Conti alla Regione

“Spese irregolari”, questa l’accusa formulata dalla Corte dei Conti alla Regione, spese per circa un miliardo di euro. Falcone, che è stato assessore della giunta Musumeci, ha dovuto rispondere in modo puntuale alle contestazioni che sono state avanzate dai magistrati contabili, poi sulla base di queste controdeduzioni arriverà la decisione definitiva attesa per il prossimo 3 dicembre.  Le contestazioni viaggiano su un documento di circa 600 pagine che i giudici stanno maneggiando da qualche giorno e che, se dovessero diventare realtà, sarebbero guai (seri) per la Sicilia. La partita finirà quando le sezioni riunite della Corte dei Conti, presiedute da Salvatore Pilato, daranno la parifica o bocceranno il bilancio stilato nel 2020 dall’assessore all’Economia Gaetano Armao all’epoca del governo Musumeci.

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