“La Regione è pronta ad intervenire per rilanciare la Costa Sud di Palermo“. Così ha dichiarato il presidente della Regione Schifani, a margine del convegno “Costa Sud – Turismo Ecosostenibile”, in corso di svolgimento in via Messina Marine, presso l’hotel San Paolo Palace. Il governatore risponde così alle istanze mosse dai territorio della II Circoscrizione di Palermo e documentate dalla redazione di BlogSicilia nel reportage realizzato a marzo 2023. Romagnolo, Bandita, Acqua dei Corsari: comunità simili e collegati da un filo comune rappresentato dai sette chilometri di litorale che rappresentano la porta d’ingresso e d’uscita da Palermo. Un paesaggio ad oggi lasciato all’incuria ma che, nel futuro prossimo, può trasformarsi in un importante volano economico per il capoluogo siciliano.
Schifani: “Pronti a scendere in campo”
Un tema, quello della Costa Sud, su cui il presidente della Regione Renato Schifani ha dato la propria disponibilità. “Abbiamo la possibilità di far sì che la Costa Sud di Palermo possa ritornare a com’era negli anni ’50 e ’60, quando questo lungomare era una vivo e in questa zona c’era la vera balneazione di Palermo con grandi stabilimenti e importanti ristoranti”.
Un rilancio del litorale che passa dalla riqualificazione del litorale e dalla creazione di strutture ricettive e servizi. Fatto che impone una burocrazia celere e funzionante. “Credo che ci siano i presupposti. Ci sono le risorse del Pnrr ma mi auguro soprattutto che ci siano i progetti senza i quali non va da nessuna parte e nulla si può fare. La Regione è pronta a intervenire in termini di collaborazione, posto che già i finanziamenti ci sono, a mettere a disposizione l’ottimo rapporto che c’è con Invitalia, un rapporto di grande eccellenza finalizzato a velocizzare gli appalti e a fare in modo che Invitalia sia committente e soggetto attuatore delle procedure, sia stazione appaltante, perché spesso accade che ci sono le somme ma non c’è la velocità della spesa. Ci sono le risorse ma non si riescono a spendere e noi faremo di tutto perchè questo non accada in Sicilia”.
Confermate le prospettive dell’assessore Tamajo
Parole, quelle del presidente della Regione, che si muovono nella stessa direzione di quelle pronunciate qualche giorno fà dall’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo. L’esponente di Forza Italia aveva infatti aperto le porte all’intervento non solo della Regione Siciliana, ma anche della struttura commisariale Zes guidata da Carlo Amenta. “Stiamo lavorando insieme al presidente della Regione e al commissario Zes della Sicilia occidentale e con l’autorità portuale di Palermo per rilanciare il progetto della Costa Sud e il waterfront del capoluogo che purtroppo per molti anni è stata abbandonata. Stiamo pianificando una serie di interventi per riqualificare quell’area e crediamo che il inserimento all’interno dell’area Zes possa renderla più attrattiva dal punto di vista commerciale e soprattutto rispetto a investimenti da parte di privati”.
Il sindaco Lagalla
“È stata un’occasione preziosa per riunire tutti gli attori politici e istituzionali, gli operatori di settore per avviare il processo di riqualificazione della costa sud di Palermo grazie alla disponibilità dei fondi del PNRR, sul quale il Comune è in prima linea come protagonista per dare un nuovo volto a quest’area della città. Un’opportunità che, dopo cinquant’anni di abbandono, ci permetterà di dare nuova vita a sette chilometri di costa, attraverso una profonda opera di recupero e di rivalorizzazione. Una scommessa di questa amministrazione che sarà affrontata grazie all’operosa collaborazione con tutti gli attori istituzionali coinvolti nel raggiungimento di questo importante obiettivo per lo sviluppo e la crescita economica e turistica di Palermo” ha commentato il sindaco, Roberto Lagalla a margine del convegno “Costa Sud- Turismo ecosostenibile”.
I tanti problemi della Costa Sud
Fra i tanti pugni in un occhio di Palermo, quello della Costa Sud spicca immediatamente. Anche perché, è da lì che si passa quando si arriva o si va via da Palermo. Il peggior biglietto da visita possibile per cittadini e turisti. “Dovrebbero essere in primis i cittadini a cercare di tenere pulito il sito – aveva ricordato il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico durante il nostro reportage -. La sporcizia e l’incuria sono evidenti. Quindi non viene a scaricare nessuna azienda, bensì i palermitani“. Quando si ci riferisce alla Costa Sud, si fa riferimento ad un tratto di costa di circa sette chilometri che si estende da Sant’Erasmo a Romagnolo. Una spiaggia infinita, un lungomare potenzialmente splendido. Ma su questa lunga striscia di litorale non c’è un lido, nè una spiaggia attrezzata. In ultimo, non c’è nessun volano economico.
“Qui c’è tanto da fare, a cominciare dal superamento delle lungaggini burocratiche e della lotta al degrado – aveva sottolineato l’esponente del M5S Pasquale Tusa -. Le potenzialità sono tante, si deve fare tanto e per farlo basterebbe un progetto, diciamo sostenibile, anche alla luce dei fondi del PNRR a disposizione”. In teoria, all’interno della Costa Sud ci sarebbe un’area verde, ovvero il parco Libero Grassi. Un polmone verde che, in realtà, non ha mai aperto i battenti per problemi ambientali. Insomma, è la classica miniera d’oro mai utilizzata, lasciata in mezzo ai rifiuti. “Circa sei mesi fa abbiamo avuto questa bella novità: 15-16 macchine tagliate a metà – dichiarò il consigliere della II Circoscrizione Giuseppe Guaresi -. Abbiamo denunciato. L’area è stata messa ancora una volta sotto sequestro. Però, ripeto, siamo al punto di partenza. La gente è stanca”.
La devastazione al pontile di Romagnolo
Fra le cose non fatte o fatte male, la prima situazione da citare è quella relativa al pontile di Romagnolo. Una struttura in legno edificata di fronte all’ingresso di via Amedeo d’Aosta e che avrebbe dovuto rappresentare proprio un’estensione ideale della strada verso il mare. Opera che è finita invece per essere il simbolo del degrado in zona, più volte vandalizzata e data alle fiamme. Ormai è totalmente inutilizzabile. Si spera sempre che qualcuno si attivi per provare a ristrutturarla. Ma i progetti di riqualificazione rimangono al momento soltanto un’ipotesi. Ciò anche a causa di una burocrazia che frena gli investitori e i relativi progetti di rilancio.
“L’area si trova in questo stato dal 2019 – dichiarò il consigliere Giovanni Colletti -. Subito dopo c’è stata la pandemia, che ha di fatto rallentato tutto. Quindi, tutto quello che erano le pastoie burocratiche, i cambi di governo, i cambi di assessorato ed altre situazioni del genere, hanno rallentato di fatto l’affidamento in toto all’imprenditore che crede in questo progetto. Inoltre, la struttura è stata data più volte alle fiamme. Più precisamente tre volte nel corso degli ultimi cinque anni, vittima di vandali ed incivili. È sotto gli occhi di tutti. Un plesso che andrebbe rivalutato in toto“.
Molto c’è da dire anche riguardo la spiaggia adiacente. Un luogo incantevole dal quale si potrebbe ammirare tutto il waterfront della città, con uno sguardo mozzafiato che si spinge fino a Monte Pellegrino. Ma è un panorama con sorpresa. Un vero peccato, perché la visuale e la permanenza sul posto sono disturbate dalla presenza di rifiuti. D’estate, poi, la situazione si complica ancora di più per l’ulteriori intromissione degli abusivi che occupano il litorale. Un’onda umana talmente massiva che spesso, in passato, ha richiesto perfino degli sgomberi, come accaduto l’estate scorsa.
“Guardando questo posto mi viene in mente dei flash back che un tempo questa era la location dei palermitani: i Bagni Petrucci, i Bagni Virzì, i Bagni della salute con i ristoranti importanti a suo tempo – ricordò nostalgicamente il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico -. Oggi quello che rappresenta lo stato dell’arte qui è un degrado assoluto. Mi auguro che questa Amministrazione, che ha già dato dei grandi segnali in tal senso, abbia la volontà di riprendere e di riportare alla luce questo bellissimo posto. Sono sette chilometri di costa oggi chiamati Costa Sud, ma non è soltanto un’opportunità per questo territorio. Sono convinto che sarà un’opportunità per Palermo“.
Rifiuti ed incuria al porticciolo della Bandita
Procedendo poi verso il cuore della seconda Circoscrizione, troviamo il porticciolo della Bandita. Un’area dedita alla pesca ma con la volontà di diventare polo attrattivo per i palermitani durante le belle giornate. Peccato che anche qui il degrado regna sovrano. Rifiuti ingombranti e spazzatura di ogni genere, fatto su cui i pescatori chiedono maggiore tutela.
“Questa è una situazione che va avanti da diversi, diversi, anzi troppi anni – commentò Emanuela Lo Nardo, consigliera della II Circoscrizione -. Il porticciolo della Bandita risiede in uno stato di degrado, di incuria totale. In realtà, potremmo avere la possibilità di una riqualifica, visto e considerato che i fondi sono presenti. Il PNRR permetterebbe appunto una riqualificazione totale”. Opinione condivisa anche dagli operatori economici della zona. “Sin dal 1988 che questo porticciolo è stato abbandonato all’incuria – sottolineò invece Pino Lo Nardo, pescatore della zona -. E’ un’ingiustizia. Rischiamo la vita in questo porticciolo, perché è tutto insabbiato e i signori politici, fino ad oggi, ci hanno preso in giro in tal senso”.
“La borgata della Bandita si identifica in questo porticciolo – aggiunse Pasquale Tusa -. Fin dai tempi passati, la gente si è affezionata a questo territorio. C’è uno stretto legame e vedendo il porticciolo in questa situazione, sicuramente tale legame finisce per annullarsi nel tempo“.
L’abbandono del parco Libero Grassi
Spostandosi verso il confine della città troviamo il parco intitolato a Libero Grassi, l’imprenditore palermitano che pagò con la vita il suono al racket del pizzo. L’area verde è stata inaugurata nel 2014, ma in realtà non ha mai aperto i battenti. Ciò a causa di un piano di bonifica ancora da eseguire. Fatto che ha portato perfino la figlia del simbolo della lotta alla mafia Alice Grassi, ad ipotizzare negli scorsi mesi di richiedere il ritiro dell’intitolazione. Il degrado dell’area verde è evidente. Quello che dovrebbe essere un luogo di ritrovo per le famiglie è diventato una discarica dove è possibile trovare perfino delle carcasse di auto segnate e lasciato sul posto.
“Siamo stanchi di essere abbandonati dalle istituzioni – sottolineò Giuseppe Guaresi -. La cosa triste è che diversi anni fa erano stati spesi 5 milioni di euro. Dopo di che, forse perché mancava un attestato dell’ufficio ambiente, si è abbandonato tutto. Ed è un peccato, perché questo sarebbe veramente la ricchezza della borgata di Acqua dei Corsari”. E se tutto ciò non bastasse, quell’area che dovrebbe parlare di natura e legalità è diventata anche un hot point per la prostituzione. “Oggi è un parco libero alla prostituzione, libero ai malavitosi – attacca Guaresi -. Perché qua la notte succede di tutto e di più. Il cancello è stato abbattuto. La notte entrano le coppiette, arrivano camion, scaricano e lasciano qualsiasi cosa. Ho chiesto più volte di poter mettere un New Jersey davanti l’entrata. Ma non so perché non si deve mettere. Evidentemente a qualcuno va bene così”.
Ad oggi Costa Sud occasione persa
Sino ad adesso è un’occasione persa. Adesso il Comune sembra propenso a voler riparare a questa situazione sciagurata, prevedendo di investire tempo e risorse. L’idea del Comune è infatti quella di un possibile progetto di rilancio dell’area della seconda circoscrizione attraverso le previsioni dei fondi del PNRR. La volontà è quella di riqualificare la Costa Sud per renderla attrattiva anche per futuri investitori, magari esteri. Ciò con la speranza di far brillare nuovamente un gioiello che è ancora nel cuore dei palermitani. E accanto al Comune da oggi si schierano la Regione siciliana e il Commissario della Zone Economica Speciale. La ricetta c’è, ora anche agli attori in campo per farla diventare realtà.
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