Via libera definitiva alla modifica della Costituzione che riconosce l’insularità della Sicilia. Questo significa che ne riconosce gli svantaggi territoriali, con buone prospettive di crescita per il territorio in termini di investimenti. Il governo regionale esulta.

Armao: “L’insularità è in Costituzione”

“Con la votazione odierna – afferma il vicepresidente della Regione Gaetano Armao – sulla modifica dell’articolo 119 della Costituzione, ‘La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità’. Dunque si ottiene il riconoscimento costituzionale degli svantaggi derivanti dall’insularità, la battaglia vinta da Siciliani e Sardi in Italia come in Europa”.

Musumeci: “Un impegno adesso per lo Stato”

“Superare gli svantaggi derivanti dall’insularità diventano, da oggi, un impegno preciso per lo Stato, consacrato nella Costituzione. È una vittoria per tutti gli isolani d’Italia”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dopo il voto della Camera dei deputati che ha così definito la lunga procedura per la modifica dell’articolo 119 della Costituzione. “Continueremo a lavorare, in sinergia con Bruxelles e Roma – aggiunge -, affinché vivere su un’isola non sia più una maledizione o un problema, ma una straordinaria opportunità, in termini di dotazione infrastrutturale, servizi essenziali e qualità della vita. Voglio ringraziare il vicepresidente Gaetano Armao per avere sempre creduto a questo obiettivo e per averlo perseguito, per conto del governo regionale, con passione e tenacia”.

Non entra subito in vigore

L’inserimento della insularità in Costituzione non entra immediatamente in vigore. Nella votazione a Montecitorio non è stato infatti raggiunto il quorum dei due terzi previsto dalla “procedura aggravata” propria delle modifiche Costituzionali per scongiurarne la sottoponibilità a referendum confermativo nei prossimi tre mesi. Alla Camera il quorum dei due terzi è stato sfiorato: mancavano infatti, dalla lettura dei tabulati messi a disposizione successivamente, solo otto voti.

La cosiddetta “procedura aggravata” è prevista dall’articolo 138 della Costituzione. In base a questa norma, “le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti”.

Cosa significa essere isola

Essere un’isola, è il ragionamento alla base del ddl oggi approvato, comporta enormi costi aggiuntivi che devono essere compensati in nome della coesione nazionale, con l’obiettivo di rendere uguali i punti di partenza di tutti i cittadini italiani. Secondo uno studio essere isola, con le difficoltà collegate ai trasporti e ai collegamenti, costa alla Sicilia tra i 6,04 e i 6,54 miliardi di euro l’anno, un valore tra il 6,8 e il 7,4% del Pil regionale. Questo si traduce di fatto in una sorta di tassa occulta quantificabile in circa 1.300 euro a testa per ogni cittadino siciliano, neonati compresi.

I vantaggi

Attraverso successivi strumenti legislativi la Sicilia avrà dispositivi per colmare il divario che separa cose e persone delle isole dal resto dei cittadini. Questa riforma permetterà, inoltre, di guardare alle isole grandi e piccole come un patrimonio da valorizzare non solo dal punto di vista turistico, ma anche di ciò che ne fa un elemento di ricchezza per il nostro Paese.

Si attendono importanti fondi

In questo modo si attueranno misure compensative per ridurre gli svantaggi per gli oltre 6 milioni e mezzo d’italiani che risiedono nelle Isole. I 100 milioni di euro già assegnati dalla legge di bilancio 2022, a Sicilia e Sardegna, per la condizione di insularità costituiscono solo il primissimo stadio di quella compensazione economica necessaria per far fronte al divario e agli oneri occulti che gravano su ogni cittadino o impresa di un’isola.

Rizzo “Grande opportunità di sviluppo per la Sicilia e le altre isole”

“Una grande e storica conquista per i siciliani e tutti gli altri isolani d’Italia, che finalmente potranno vedersi riconosciute dallo Stato azioni concrete atte al superamento degli svantaggi derivanti dall’abitare in territori bellissimi, ma penalizzati dalla condizione di insularità”. Lo afferma il deputato di Ipf e presidente della commissione Difesa della Camera, Gianluca Rizzo, a commento della modifica dell’articolo 119 della Costituzione che riconosce la peculiarità delle isole.

“Finalmente – dice Rizzo – a tutti gli italiani potranno essere garantite pari opportunità, dai trasporti alle infrastrutture, alla valorizzazione del patrimonio culturale e storico e per le isole potranno essere disegnati nuovi percorsi di sviluppo che fino a ieri erano, se non impraticabili, quantomeno tortuosi e veramente difficili”.

Tardino “Passo storico, ora tocca all’Ue, via al patto per le isole”

“Per la Sicilia e la Sardegna, isole che rappresento, l’inserimento in Costituzione del principio di insularità è un passo storico, perché impegna lo Stato a promuovere i diritti delle isole – incluse le insole minori – riconoscendone le peculiarità, e a rimuovere gli ostacoli per un loro pieno sviluppo. Un lungo percorso, fortemente voluto dalla Lega, decisiva anche per la calendarizzazione immediata della proposta di legge prima delle elezioni. Le regioni e i territori potranno disporre adesso degli strumenti necessari per investire, soprattutto in infrastrutture, energia, sanità e qualità dei servizi per i cittadini, tutti settori in cui serve un cambio di passo decisivo per colmare il gap con le altre regioni. Da parte mia lavorerò affinché quanto approvato oggi a Roma spieghi i suoi effetti anche a Bruxelles. Ora tocca, infatti, alla Commissione europea: dopo il recente voto dell’Europarlamento, diventa fondamentale proporre un nuovo Patto per le isole Ue e porre al centro lo sviluppo di questi territori”. Così Annalisa Tardino, europarlamentare Lega Salvini Premier.

Samonà “Conquista importante per la Sicilia”

“L’introduzione nella Costituzione del principio di insularità è importantissimo e apre nuovi scenari per la Sicilia: si potranno, infatti, ridurre gli svantaggi finora esistenti e si potrà favorire lo sviluppo dell’Isola”. A sottolinearlo è l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, commentando il voto odierno della Camera dei Deputati.

“La norma – evidenzia Samonà – ha una portata rivoluzionaria, perché, specie in materie come i trasporti, le infrastrutture e i servizi per i cittadini, la Sicilia e le isole cosiddette minori erano state da sempre penalizzate e in questi ultimi anni gli effetti si erano ulteriormente aggravati. Grazie al Parlamento e alla Lega, che ha insistito per calendarizzare in tempi rapidi la trattazione d’Aula, finalmente il principio di insularità è realtà”.

Savarino “Permetterà alla Sicilia di superare ostacoli”

L’onorevole Giusi Savarino interviene sull’argomento: “Finalmente è stata riconosciuta in Costituzione l’insularità della Sicilia! Questo è uno splendido risultato che permetterà alla nostra Sicilia di superare gli ostacoli relativi ad infrastrutture, energia e diseconomie con cui l’isola si trova a fare i conti da anni. Una meravigliosa notizia per cui voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno lavorato, in particolare l’Assessore Gaetano Armao ed il Governo Musumeci”.

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