Niente zona bianca per la Sicilia, deluse le speranze di chi (pochi in realtà) sperava si potesse anticipare il ‘bianco’ al 14 giugno. La settimana che va a concludersi ha detto chiaramente che no ci sono ancora le condizioni. E gli ultimi giorni fanno temere che possa addirittura slittare ancora oltre il 21 giugno.

Mezza Italia da lunedì è zona bianca

Più della metà del Paese in zona bianca, con l’ingresso nella fascia di rischio più bassa per Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia e provincia autonoma di Trento: in tutto si tratterà di tredici regioni da lunedì prossimo, alle quali entro la settimana successiva si aggiungeranno le altre. L’ultima, la Valle d’Aosta, entrerà in bianca dal 28 giugno. Le previsioni, dunque, continuano a indicare la data del 21 giugno per il passaggio in bianco dell’isola.

Il green pass in arrivo dal 1 luglio

La corsa dell’Italia alla riapertura prosegue e presto sarà supportata dal green pass, il certificato digitale Covid, che darà accesso a viaggi, cerimonie e probabilmente altri eventi e attività. Ma sul documento – rilasciato gratuitamente dal primo luglio dalle autorità nazionali in formato digitale o cartaceo con un codice Qr – restano una serie di dubbi sollevati dal Garante della Privacy: nonostante l’Authority abbia dato parere favorevole sullo schema di decreto attuativo che attiva la piattaforma nazionale su cui si appoggerà il sistema del certificato, ne è stato autorizzato l’utilizzo attraverso ‘Immuni’ (la app già utilizzata per il tracciamento dei contagi) ma chiesto il rinvio dell’impiego di ‘Io’ (la stessa già usata per il cashback) proprio a causa di criticità sul trattamento dei dati personali. La società ‘PagoPA’ – il sistema dei pagamenti a favore delle pubbliche amministrazioni – però sottolinea: la nostra “è un’applicazione sicura e affidabile”. Aldilà dei software, chi vorrà scaricare la certificazione verde potrà rivolgersi anche al medico di famiglia e al farmacista.

Il rischio che il green pass non sia pronto per la partenza

Non si tratta dell’unica questione tirata in ballo dal Garante, il quale chiede chiarezza sulle finalità per le quali potrà essere richiesto il green pass e di individuare, in vista della conversione in legge del decreto, “i casi in cui può essere chiesto all’interessato di esibire la certificazione verde per accedere a luoghi o locali”. Uno dei nodi quindi, riguarderebbe proprio “l’attuale indeterminatezza delle circostanze in cui è richiesta l’esibizione del green pass”, dopo che alcune Regioni con varie ordinanze ne hanno imposto l’uso anche per altri scopi rispetto a quelli previsti nel decreto riaperture. Dunque sarà possibile prevedere che il documento possa essere utilizzato per altre finalità oltre agli spostamenti, “ma solo se ciò è espressamente previsto e regolato da una norma nazionale”.

Chi potrà verificare i certificati verdi?

C’è poi il tema delle verifiche: dovrà essere stabilito chi saranno i soggetti deputati ai controlli delle certificazioni verdi – i quali affronteranno appositi corsi di formazione – e sarà garantito inoltre che i ‘verificatori’ possano conoscere solo le generalità dell’interessato, senza visualizzare le altre informazioni presenti nella certificazione (guarigione, vaccinazione, esito negativo del tampone). Infine ci sono gli aggiustamenti da prevedere per la app ‘Io’, sulla quale l’Authority ha ordinato urgentemente di bloccare provvisoriamente alcuni trattamenti di dati che prevedono l’interazione con i servizi di Google e Mixpanel, e che comporterebbero un trasferimento verso alcuni Paesi – come Usa, India e Australia – di dati particolarmente delicati (transazioni cashback, strumenti di pagamento, bonus vacanze). Tesi, quest’ultima, che ‘Pago Pa’ ha però smentito seccamente.

La corsa al bianco iniziata il 31 maggio

Le prime a registrare per tre settimane consecutive il dato dell’incidenza al di sotto di 50 nuovi casi ogni 100 mila abitanti, erano state Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise, in zona bianca già dal 31 maggio. Poi il 7 giugno era toccato a Liguria, Veneto, Umbria e Abruzzo. Nelle prossime ore, quindi dovrebbe esserci la ‘promozione’ e le nuove ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, previste per le riaperture di Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia e provincia autonoma di Trento.

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