Sono 484 i nuovi positivi covid19 che si registrano oggi in Sicilia con 23.794 tamponi processati e una incidenza di poco superiore al 2,0% in attesa dell’avanzamento del piano vaccinale. La regione è al nono posto nel numero dei nuovi contagi giornalieri

Le vittime e gli attuali positivi

Le vittime sono state 24 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.915. Gli attualmente positivi sono 33.655, con una diminuzione di altri 825 casi rispetto a ieri. I guariti sono 1285.

La situazione negli ospedali

Negli ospedali tornano a diminuire i ricoveri e adesso sono 1.115, 48 in meno rispetto a ieri, e diminuiscono i ricoveri anche in terapia intensiva dove adesso sono 154, ovvero 4 meno rispetto a ieri.

La distribuzione nelle nove province

La distribuzione nelle province vede Palermo con 231 casi, Messina 56, Catania 46, Siracusa 42, Agrigento 39,  Caltanissetta 31,Trapani 17, Enna 15, Ragusa 7.

Rafforzare la sorveglianza

A causa della diffusione delle nuove varianti Covid “Istituto superiore di sanità e ministero della Salute stanno rafforzando la sorveglianza sia microbiologica che epidemiologica” fa sapere il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in un intervento video in cui fa il punto sulle varianti Sars-CoV-2 in Italia. Rezza ha poi riferito che Iss e ministero “producono anche studi di prevalenza ripetuti che dicono qual è la distribuzione delle varianti sul territorio nazionale”.

La caccia alle varianti anche in Sicilia

E in Sicilia, come nel resto del Paese inizia la caccia alle varianti per isolare i contagiati prima che si diffondano anche perchè, al momento, sembra che i test mantengano la loro efficacia diagnostica. “Queste mutazioni della proteina N sono per ora un fenomeno piuttosto raro per cui i test antigenici mantengono la loro grande utilità. In casi specifici è giusto il ricorso per la conferma ai test molecolari” dice il direttore prevenzione ministero della Salute, Gianni Rezza, sulle varianti Sars-CoV-2 in Italia. “Tre le varianti virali più note: quella inglese, molto trasmissibile, è la più diffusa sul territorio nazionale ma per fortuna non diminuisce l’efficacia dei vaccini. Per quanto riguarda la variante brasiliana e quella sudafricana – dice Rezza – hanno una distribuzione attualmente molto limitata nel territorio nazionale”.

I test funzionano ma…

Nulla di nuovo sotto il sole, dunque, per quanto riguarda la fase diagnostica visto che era già noto che i test antigenici debbono comunque essere confermati da un molecolare in caso di positività. Ma per affrontare anche i nuovi rischi servono dati attendibili, vanno utilizzati tutti i vaccini anti Covid19 disponibili così come i farmaci che si sono dimostrati efficaci contro la malattia causata dal virus SarsCoV2, continuare a utilizzare con rigore i dispositivi di sicurezza: sono le indicazioni degli esperti.

Le monoclonali funzionano anche con le varianti

Le varianti hanno messo in crisi molti degli anticorpi monoclonali sviluppati fino ad ora. I nostri per fortuna appartengono a anticorpi monoclonali di seconda generazione che riescono a neutralizzare anche le tre principali varianti, inglese, sudafricana e brasiliana”. Lo ha detto Rino Rappuoli, coordinatore della ricerca sugli anticorpi monoclonali di Toscana Life Sciences, intervenendo oggi durante Agorà, su Rai 3, sottolineando che “stanno per entrare in fase clinica di sviluppo, la prossima settimana o la successiva e aspettiamo siano pronti prima dell’estate”.