Sono 70 i bagheresi che sono stati contagiati dal Covid19 da settembre a ieri. A comunicarlo il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli, che aggiorna i suoi cittadini.

Dei 70 positivi uno solo il decesso. Si tratta di un’anziana signora mentre sono 4 i bagheresi che sono guariti dal coronavirus, a seguito di esito negativo di doppio tampone. Quindi 65 sono i cittadini bagheresi ancora positivi.

Il sindaco ha anche diffuso i dati del distretto socio-sanitario 39 che fa capo ai 5 comuni di Altavilla Milicia, Casteldaccia, Ficarazzi e Santa Flavia oltre Bagheria. “Da settembre ad oggi sono stati effettuati 783 tamponi in tutto il distretto 39, i totali positivi sono 115, per un percentuale che va poco oltre il 13%”. In provincia nei comuni ci sono altri positivi. Situazione da tenere sotto controllo in base ai dati forniti dall’Asp ai sindaci anche il comune di Villabate dove ci sono 29 positivi. A Monreale i positivi sono 7 mentre ad Altofonte 9.

Sotto osservazione le feste di compleanno, i matrimoni o cene in ristoranti. Sono queste le cause prevalenti dei contagi, soprattutto nei piccoli centri dove l’incidenza del Covid19 in alcuni centri è maggiore, in proporzione, rispetto alle grandi città.

È il caso, ad esempio, di Niscemi, nel Nisseno, dove i casi di Covid19 sono 62 e la stragrande maggioranza dei positivi è dovuta ad una festa di diciottesimo nella seconda metà dello scorso mese di settembre. “C’è preoccupazione tra la popolazione, soprattutto tra i genitori di ragazzi che frequentano la scuola – spiega il sindaco Massimiliano Valenti -. Abbiamo subito attivato le procedure ed i risultati sono confortanti, perché tra i 1400 studenti del Leonardo da Vinci sono stati registrati sono 4 positivi, a cui si deve sommare il focolaio della festa”. Perché quei festeggiamenti, per il diciottesimo, hanno lasciato il segno. “Anche grazie alla campagna di sensibilizzazione che ho avviato personalmente, richiamando il senso di responsabilità – continua Valenti – stiamo raggiungendo risultati positivi”.

La preoccupazione c’è anche a Buseto Palizzolo, piccolo centro di 3 mila abitanti che sorge a circa 15 chilometri da Trapani e dove i positivi sono 12. “Complessivamente abbiamo avuto 26 casi, con un massimo di 21 contemporaneamente – spiega il sindaco Roberto Maiorana -. Tutto è scaturito da un paio di famiglie di Buseto che hanno pranzato al ristorante La Giummara di Salemi. Il problema non è tanto sanitario quanto epidemiologico, perché la maggior parte delle persone contagiate, o che sono in quarantena, è asintomatica”. Maiorana, però, pone un altro problema. “Tra i positivi ci sono alcuni studenti che raggiungono Trapani ed ho scritto al direttore del dipartimento di prevenzione per capire se hanno preso in considerazione l’ipotesi di controllare anche tutti coloro che hanno frequentato quei bus”.

A Villafrati, nel Palermitano, sono saliti a 89 i positivi. Il paese è stato dichiarato nei giorni scorsi nuovamente ‘zona rossa’ dal presidente della Regione Nello Musumeci. Ieri sera il territorio urbano ed extraurbano del paese è stato sanificato. Nelle strade sono stati installati i varchi per consentire alle forze dell’ordine di controllare chi entra ed esce dal territorio.

Poi ci sono Comuni che stanno combattendo con il virus per la prima volta. A Castel di Lucio, nel Messinese, infatti, durante il lockdown non sono stati registrati contagi, mentre adesso ci sono 15 positivi con 100 persone in isolamento su 1200 abitanti e, peraltro, con enormi ritardi per le analisi dei tamponi. Quelli eseguiti sabato mattina, infatti, sono stati analizzati solo a distanza di 24 ore al Policlinico di Messina perché Castel di Lucio era rimasta pressoché isolata a causa degli incendi estivi.

“Stiamo conoscendo il virus adesso – spiega il sindaco Giuseppe Franco -. dei 15 positivi, 3 ultraottentaeni sono ricoverati al Policlinico di Messina e 3 sono bambini con meno di 10 anni. Inoltre, la maggior parte dei contagiati sono tutti asintomatici”. Franco sottolinea come a Castel di Lucio “il problema non è la movida, perché le comunità sono piccole e si hanno rapporti familiari intensi”, mentre, i contagi sarebbero partiti da un cittadino rientrato da Palermo ed asintomatico. Un matrimonio, infine, sarebbe stato alla causa del focolaio di Galati Mamertino, altro paese del Messinese dove, però, i contagiati sono stati ormai pressoché tutti isolati.

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