Una vera e propria emergenza sanitaria quella che si è venuta a creare a Sambuca, piccolo paese dell’agrigentina. Ben 56 persone positive al Covid 19 registrate in poco tempo.
Ieri sera, sui social il sindaco Leo Ciaccio, non ha fatto mistero della sua grande preoccupazione per la situazione che in pochissimi giorni si è venuta a generare nella comunità, dove su poco meno di 6000 abitanti oggi i positivi al Covid 19 sono ben 56, quasi tutti concentrati nel focolaio di una residenza sanitaria assistita.
Situazione, che fa balzare Sambuca in testa alla triste graduatoria dei comuni con più contagi sul territorio provinciale, facendo ipotizzare misure ancora più stringenti dallo stesso governo della Regione.
“E’ una situazione complessa – ha ammesso Ciaccio -. E’ necessaria la collaborazione di tutti. Ho già contattato il prefetto e il direttore dell’Asp, stiamo cercando di garantire azioni per garantire la salute della comunità di Sambuca. Invito i ragazzi a non andare a scuola, invito tutti a non spostarsi di casa”.
Di fronte a questa particolare emergenza sanitaria il Primo Cittadino si affida alla Madonna: “Questa è una comunità forte, sarà capace di superare anche questo momento e con l’aiuto di Maria Santissima dell’Udienza ce la faremo”.
Prima di chiudere le scuole e diramare la sua ordinanza nella quale, ha fissato il coprifuoco nelle ore 18, orario entro il quale dunque negozi, ma anche bar, pub e ristoranti, artigiani, studi professionali e palestre dovranno chiudere i battenti.
Escluse dal provvedimento farmacie, servizi postali, banche, medici, vigilanza, trasporti, agricoltura, servizi idrici e cantieri. Una stretta che riguarda anche gli impiegati pubblici, la cui prestazione d’opera deve essere limitata a situazioni urgenti.
Il Sindaco Leo Ciaccio che insieme agli altri colleghi di Menfi, Santa Margherita e Sciacca, ha chiesto e ottenuto dai dirigenti degli istituti superiori saccensi che accolgono studenti pendolari, diversi dei quali provenienti proprio da Sambuca di garantire la didattica integrata.
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