Sono 578 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Salgono così a 5.934 gli attuali positivi e passano a 529 i ricoverati in ospedale con un incremento di 9 ricoveri rispetto a ieri.

Di questi 58 si trovano in terapia intensiva, ben 6 in più rispetto a ieri, mentre sono 471 i ricoveri in regime ordinario. Sono 5.405 òle persone in isolamento domiciliare. I tamponi eseguiti sono 7.709

Anche oggi si registrano ben 10 nuove vittime che portano il totale a 360. Le vittime sono state registrate 4 a Palermo, 3 a Trapani, 1 a Catania, 1 a Siracusae  1 a Caltanissetta. I guariti sono 121.

Sul fronte della distribuzione provinciale 173 casi a Palermo, 154 a Catania,  76 casi ad Agrigento, 58 a Trapani, 43 a Messina, 26 a Caltanissetta  22 a Siracusa, 15 a Ragusa 11 ad Enna.

Sia i nuovi positivi che le vittime nell’arco di 24 ore rappresentano un nuovo record negativo nel post lockdown. Complessivamente salgono a 2009 gli attuali positivi nella provincia di Palermo.

Intanto si apprende che sono dieci le Regioni con un rischio definito alta per la tenuta delle terapie intensive: si tratta dell’Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta. Secondo il Monitoraggio del ministero della Salute e Iss hanno una probabilità di superare la soglia del 30% delle terapie intensive occupate da pazienti Covid nel prossimo mese, da alta a massima. Le regioni segnalate con il livello piu’ alto di rischio per questo parametro sono la Lombardia, la Liguria.

Nell’elenco non c’è, però, la Sicilia anche se in seguito gli anestesisti rianimatori italiani precisano che questo non deve fare abbassaare la guardia nelle altre regioni “tuttavia, ci troviamo in una situazione di allerta in tutte le Regioni perchè si rischia, nel breve termine, una saturazione dei posti Covid se il trend dei contagi non si modificherà” sostiene il presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani-emergenza area critica (Aaroi-Emac), Alessandro Vergallo. Nelle Terapie intensive, avverte, “la pressione sta crescendo e iniziamo a vivere la paura che si possa tornare alla situazione drammatica della prima fase epidemica”.

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