Cresce la povertà in Sicilia ma i soldi destinati a contrastarla restano non spesi.  Lo afferma l’Alleanza Contro le Povertà in Sicilia che scatta la fotografia dello stato di necessità in cui versano migliaia di famiglia siciliane dopo aver acquisito dall’Assessore Regionale alla Famiglia Antonio Scavone i dati sull’avanzamento della spesa delle risorse dei piani di zona per il triennio 2013-2015.

Secondo quanto riporta l’organizzazione, sarebbero rimasti nel cassetto oltre il 50 % dei 75 milioni previsti sul Fondo nazionale delle Politiche sociali assegnati per il triennio 2013-2015. A questi si aggiungono le risorse conferite a tutti i Distretti della Sicilia dal Fondo povertà per le annualità 2018 e 2019 e le somme non spese delle programmazioni degli anni precedenti, a partire dal 2010. Un capitale che potrebbe essere determinante per affrontare la situazione di emergenza che vivono molti siciliani, gli ultimi rilievi ci dicono che 4 su 10 conoscono il dramma della povertà.

“L’Alleanza Contro la Povertà regionale ha ripetutamente indicato in questi anni l’urgenza di affrontare la questione sociale, oggi aggravata dalla pandemia, con politiche ed interventi coordinati”, spiega Rosanna Laplaca Portavoce dell’Alleanza Siciliana  Contro le Povertà che chiarisce come i numerosi appelli rivolti alla Regione siano rimasti inascoltati.

L’organizzazione ha proposto alla regione di agire in sinergia con l’Alleanza che si rendeva disponibile per costruire insieme una strategia di interventi immediatamente realizzabili dai comuni in maniera uguale su tutto il territorio siciliano.  “Ad oggi nessun passo in avanti e risultati nettamente negativi, specie se si pensa che non solo i soldi disponibili non vengono spesi ma anche che i servizi e gli interventi offerti sono differenti da territorio e territorio. Questo determina un’ulteriore ingiustizia sociale. Tra gli egualmente poveri ci sono coloro che hanno ancora minori possibilità perché vivono nel “territorio sbagliato”.

L’Alleanza Contro le Povertà in Sicilia chiede dunque di istituire  una cabina di regia, uno strumento al quale l’Alleanza può offrire un contributo per evitare di perdere e disperdere altre risorse.

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