Sono 1.369 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell’isola a fronte di 13.506 tamponi processati in Sicilia. L’incidenza risale al 10% ieri era al 5,7%. L’isola resta sempre nettamente al primo posto per nuovo contagio giornaliero seguita a distanza dall’Emilia Romagna con 605 casi.
Gli attuali positivi sono 27.424 con un aumento di altri 495 casi. I guariti sono 864 mentre si registrano altre 10 vittime che portano il totale dei decessi a 6.314.
Sul fronte ospedaliero sono adesso 914 i ricoverati, 12 in più rispetto al giorno precedente mentre in terapia intensiva sono 108 quattro in più rispetto a ieri.
Sul fronte del contagio nelle singole province la situazione è la seguente: Palermo 343, Catania 259, Messina 146, Siracusa 195, Ragusa 212, Trapani 70, Caltanissetta 73, Agrigento 61, Enna 10.
Ultimo giorno di libertà per i siciliani. Domani scatta la zona gialla e con essa la mascherina all’aperto e il limite di 4 commensali al tavolo del ristorante ma anche se la Sicilia ha raggiunto il 70% di vaccinati con almeno una dose, resta la più alta per contagio e la più bassa per vaccini e mostra ben 80 comuni ‘maglia nera’ sia dei vaccini che del contagio.
“Il giallo non servirà, non è mai servito, e non servirà dichiarare e caricare un numero teoricamente infinito di posti letto che affosserà la Sanità non Covid19. A questo punto, solo la Sicilia può salvare se stessa applicando ordinanze restrittive serie, da arancione a rosso, in quei 70/80 comuni che la stanno affossando con contagi fuori controllo e vaccinazione sotto le scarpe” scrive su Facebook il professore Antonello Giarratano, presidente della società italiana anestesisti rianimatori, componente del Cts siciliano e direttore della Terapia intensiva del policlinico di Palermo.
Giarratano continua nella sua tesi, evidenziando sempre che necessitano queste contromisure più stringenti: “Quando decideremo di fare sul serio avremo ancora tre settimane per vedere i risultati – sottolinea Giarratano – . Abbiamo fatto la scelta ‘economia’, adesso si deve tornare a quella ‘salute’. Senza salute l’economia si fermerà nuovo”.
L’isola è fanalino di coda in quanto al numero di persone che si sono sottoposte al vaccino, nonostante le tante iniziative prese a livello locale per incentivare la popolazione a immunizzarsi. Le campagne di informazione a favore della vaccinazione e gli open day sono serviti a poco, a fronte di una forte resistenza in alcune fasce della popolazione. La Sicilia ha superato i limiti dei tre parametri stabiliti dal Governo per il cambio di colore, con le terapie intensive occupate al 12% e i reparti ordinari al 19%. I limiti sono rispettivamente del 10% e del 15%. La regione è inoltre quella con la più alta incidenza di casi positivi ogni 100 mila abitanti, oltre 200. La soglia in questo caso è del 50.
Mascherine obbligatorie anche all’aperto e un limite di quattro commensali al tavolo del ristorante. E’ quanto cambia nella sostanza per la Sicilia che da lunedì passerà dalla zona bianca a quella gialla. Regole diverse e meno stringenti rispetto a quanto si era abituati a fare nei mesi scorsi. Adesso le misure prevedono che ci si possa spostare tra le regioni, anche senza il green pass, ed è possibile raggiungere le seconde case fuori regione aldilà del colore del territorio di provenienza e di quello di arrivo. Non ci sono più limiti orari alla circolazione, dunque nessun coprifuoco, che è stato eliminato lo scorso 21 giugno e che ha segnato duramente i mesi di lockdown.
Le mascherine, che in zona bianca sono già obbligatorie nei locali al chiuso, in gialla devono tassativamente essere indossate anche all’aperto. Teatri, cinema, concerti, musei e terme sono accessibili, ma vigono le stesse regole della zona bianca, quindi sempre con l’utilizzo del Green pass. Anche i ristoranti restano aperti sia al all’interno (con pass) che all’aperto (anche senza), ma in gialla il limite di commensali al tavolo è di quattro persone, con una deroga per i conviventi. Con il ritorno a scuola a settembre la presenza in classe al momento è garantita al 100% a meno che non si verifichino necessità di quarantene o focolai.