Parte dalla Sicilia un’associazione spontanea capace di coinvolgere, in maniera compatta da Sud a Nord dell’Italia, un movimento trasversale di operatori del settore wedding, congress ed events, con l’obiettivo di recuperare, già nella fase 2 della pandemia da COVID 19, le gravi perdite subite dal comparto produttivo che genera migliaia di posti di lavoro in modo crescente ogni anno.

È questo il frutto dell’intuizione degli imprenditori Umberto Sciacca e Sery Cordaro, che, grazie anche al contributo della manager di èxpo Barbara Mirabella, hanno scritto nero su bianco, in una lettera, parole capaci di scuotere gli animi, suscitando immediatamente grandi consensi e la sottoscrizione da parte dei più prestigiosi brand italiani che si occupano di produzione di abiti da sposa, sposo e cerimonia, fino a tutti gli operatori della filiera eventi e congressi, per provare insieme a suggerire delle soluzioni immediate.

“Noi operatori del comparto eventi – si legge testualmente nella missiva – siamo e resteremo il settore più colpito dalla crisi economica dovuta alla pandemia da COVID-19, ma soprattutto trascurato dal governo nazionale, che immagina di collocarci alla cosiddetta fase 3, senza la previsione di alcune misure di contenimento, oltre ai meri crediti da chiedere alle banche, con le più basse tutele in assoluto perché i nostri contratti di lavoro che, per talune categorie, sono spesso “stagionali” e “a chiamata”, con zero tutele da parte dello Stato. Bisogna tenere in conto che per ogni decreto del governo, che proroga il lock-down di settimane, le nostre imprese rischiano di registrare disdette di mesi”.

Un grido d’allarme che, nella logica del “fare”, si tramuta in progetto condiviso, per portare sul tavolo del confronto con il governo nazionale, le prime ipotesi d’istanza in modo da evitare il collasso di un sistema che raggruppa, insieme con le loro famiglie, migliaia di professionisti: hotel, società di catering, location per eventi, atelier, fotografi e cineoperatori, musicisti, fiorai, event manager, agenzie di comunicazione, wedding planner, stilisti, produttori, parrucchieri ed estetisti, industrie, service audio luci, negozi di liste nozze, allestitori, artigiani, arredatori, mobilieri, scenografi, specialisti nella produzione di abbigliamento e gadget personalizzati, pubblicitari, event designer, editori e tanti altri.

PROPOSTE
1) Date certe, e chiare regole di salvaguardia, compatibili con la sicurezza sanitaria, per la riapertura di
tutte le attività aggregative: fiere, congressi, eventi, festeggiamenti, manifestazioni conviviali in genere, che
possano consentire un’adeguata programmazione e la riapertura della raccolta di prenotazioni per i servizi di
ciascun settore merceologico.
2) Finanziamenti a fondo perduto sulla base della diminuzione di fatturato rispetto allo scorso anno.

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