- Morto Gianni barbiere alla Noce
- Il covid19 ha portato via l’uomo di 57 anni
- Il ricordo degli amici e parenti
Una nuova morte per il Covid19 ha gettato nello sconforto il quartiere Noce. Per tutti era Gianni, il parrucchiere per uomo di via Serradifalco quello da cui non andavi solo per tagliarti i capelli o per farti la barba, ma anche per passare qualche ora di allegria e di spensieratezza.
Il salone da barba luogo di ritrovo
Quel salone di barbiere, forse non a caso, Gianni aveva voluto chiamarlo “La grande bellezza” come il film di Paolo Sorrentino che nel 2013 ha vinto l’oscar come miglior film straniero. Un mix di mondanità e di frivolezza, un palcoscenico della realtà, un luogo quasi onirico: tutto ciò era anche il locale di Gianni, in cui il padrone di casa era capace di mediare e animare incontri casuali, questioni politiche e religiose.
E di rendere quel momento una festa. E poi il calcio e la sua Inter, che a volte seguiva anche di presenza. E quelle interminabili, quasi fanatiche, discussioni pallonare, tra rivalità, “sfottò” e campanilismo.
Gianni che non ce l’ha fatta
Per capirlo basta vedere la saracinesca del suo salone, in via Serradifalco, quello che dal 1980 è stato per molti un appuntamento fisso. Barba, capelli e lunghe chiacchierate. Ora la saracinesca è abbassata perché Gianni Battaglia è morto, si è spento nelle scorse ore causa Coronavirus, ma è piena di foto, fiori e maglie dell’Inter, la sua squadra. Perché lui non era solo il “barbiere della zona”, ma era un’istituzione.
“Tutto il quartiere piange la sua morte – dice chi lo conosceva bene -. Se ne va una bellissima persona, sempre solare e disponile. Diciamo addio a un grande padre, lavoratore e nonno”. Con la sua professione, ha custodito e arricchito la tradizione, l’anima e la vitalità della zona. Il Covid lo ha portato via in un mese. Grande appassionato di calcio, per molti da queste parti Battaglia era un amico e un punto di riferimento. La sua scomparsa ha gettato la Noce nella sconforto. Basti vedere quella scritta nera su uno striscione bianco che ieri sera è stato appeso alla saracinesca del suo locale. Sei parole per un addio: “Gianni sarai sempre nei nostri cuori”.
Il ricordo
Quando una persona muore si dice sempre: “Era una brava persona”. E’ facile dirlo anche stavolta per Gianni, perché lui brava persona lo era davvero. Non privo di difetti, come tutti, il barbiere della Noce, però, ha lasciato un grande vuoto tra le tante, tantissime persone che lo conoscevano nella sua “grande bellezza” e non solo.
A dimostrarlo sono i numerosissimi attestati di stima e di cordoglio che i suoi familiari stanno ricevendo in queste ore a casa e sui social. Un ultimo sguardo, l’ultimo colpo di pettine, l’ultima spruzzata di profumo e l’addio. Il Maestro se n’è andato, il suo cuore si è fermato, ma la saracinesca non si chiude. A continuare la sua opera due dei suoi figli, Giuseppe e Gigi, a cui Gianni ha tramandato arte, forbici e lame, ma anche la sua “preziosa” anima.
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