Ripartire proprio da dove il virus è stato più presente ed aggressivo e fare di quelle aree un ‘focolaio’ di ripartenza. Ma farlo con attenzione e pronti ad affrontare una eventuale seconda ondata di contagio così come prevista dagli esperti. E’ quello che vuole fare la Regione siciliana in base ha quanto ha raccontato oggi il Presidente della Regione Nello Musumeci durante la sua visita ad Agira, una delle quattro ex zone rosse, prima di recarsi a Leonforte. Il governatore era  accompagnato dall’assessore per la Salute Ruggero Razza e con lui ha annunciato il piano anti Covid19 per i prossimi mesi sul fronte sanitario ma anche il piano per la ripartenza. una ripartenza per la quale la Sicilia dovrà contare solo su stessa.

Intanto l’attenzione deve restare focalizzata sull’andamento del contagio. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 15 di oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 160.639 (+2.771 rispetto a ieri), su 136.155 persone: di queste sono risultate positive 3.448 (+1), mentre attualmente sono ancora contagiate 872 (-7), 2.300 sono guarite (+8) e 276 decedute (0).

Degli attuali 872 positivi, 60 pazienti (-3) sono ricoverati – di cui 6 in terapia intensiva (0) – mentre 812 (-4) sono in isolamento domiciliare.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 32 (0 ricoverati, 108 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 13 (2, 152, 11); Catania, 402 (22, 570, 100); Enna, 8 (0, 388, 29);  Messina, 126 (20, 382, 57); Palermo, 262 (15, 281, 37); Ragusa, 11 (0, 79, 7); Siracusa, 2 (1, 220, 29); Trapani, 16 (0, 120, 5).

Intanto si procede con le indagini sulla siero prevalenza. Anche Palermo parteciperà allo studio del Ministero della Salute  alla ricerca di asintomatici che possano essersi ammalati senza neanche saperlo. Saranno 150mila i coinvolti nell’inchiesta alla ricerca di anticorpi al virus.

Infine è tornato a regime ordinario con tutti i reparti ed i servizi pre Covid l’ospedale di Partinico. Sono bastati due giorni per il ripristino della struttura. E’ cessata l’esigenza  ed anche il ritorno alla normalità di quell’ospedale è un segnale importante da un punto di vista psicologico per la popolazione del territorio