Sono 1.487 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 9839 tamponi effettuati; 27 i decessi, che portano il totale a 762.

Con i nuovi casi salgono così a 23.564 gli attuali positivi con un incremento di 732. Di questi 1.578 sono i ricoverati con un incremento di 35: 1376 in regime ordinario con un aumento di 22 ricoveri e 202 in terapia intensiva con un aumento di 7 ricoveri. In isolamento domiciliare sono 21.986. I guariti sono 728.

I nuovi positivi sono così distribuiti per province:   Palermo 531,  Ragusa 281, Trapani 225, Messina 138, Catania 131, Siracusa 76,   Caltanissetta 60, Enna 30 Agrigento 15.

Il presidente della Regione Nello Musumeci nel frattempo commenta i dati della situazione epidemiologica dell’Isola che sembra aver avuto un flebile rallentamento nel corso dei giorni scorsi anche se oggi non si conferma il trend. “I dati confermano una tendenza che registriamo ormai da oltre una settimana in Sicilia.Ma non c’è tempo per sentirsi risollevati: si corre e basta! dice il governatore riferendosi all’ultimo report settimanale dell’Istituto superiore della sanità che include l’isola tra le cinque regioni con l’indice Rt sotto la soglia di 1.5, anche se è ancora classificata a ‘rischio alto’ e per questo è zona ‘arancione’.

Il presidente Musumeci torna sulla polemica della zona arancione e ribadisce che la Sicilia “non meritava una differenziazione che è apparsa alla pubblica opinione discriminatoria, almeno rispetto a molte altre regioni”. Ma, sottolinea, “non voglio polemizzare, è acqua passata ormai”. “Peraltro – evidenzia Musumeci – i fatti di questi giorni stanno confermando i nostri dubbi. E fa piacere che sia apprezzata la correttezza e la precisione dei dati da noi trasmessi. Ora guardiamo avanti”. Il governatore della Sicilia ritiene “una contraddizione essere noi sotto soglia nel rapporto tamponi/contagi, rispetto a numerose altre regioni italiane, ed essere poi considerati “a rischio alto”.

Musumeci commenta anche la situazione del sistema sanitario regionale su cui si sta applicando il piano per l’innalzamento del numero delle terapie intensive. “Il sistema sanitario siciliano – osserva – è quello sulla cui tenuta, a marzo scorso, nessuno avrebbe scommesso un centesimo. Eppure abbiamo superato benissimo la prima fase della pandemia, per l’impegno di tutto il personale e dei volontari, e per un piano del governo regionale sano, puntuale ed efficace, curato assieme all’assessore Ruggero Razza, al quale va la mia rinnovata e convinta fiducia”.

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