Al “Cervello” di Palermo sta per essere creato un polo infettivologico della Sicilia occidentale. Vanno avanti senza sosta gli interventi di implementazione delle terapie intensive nelle strutture sanitarie siciliane, così come previsto dal Piano redatto dalle Regioni la scorsa estate e licenziato in ottobre dal commissario delegato straordinario, Domenico Arcuri.
In particolare, in Sicilia, il presidente della Regione Nello Musumeci ha dato attuazione agli interventi programmati e dopo l’avvio dei cantieri al Policlinico di Messina e all’ospedale Cervello di Palermo, tutto è pronto per l’ammodernamento del Cto dell’Azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello”, destinato a diventare il Polo infettivologico della Sicilia occidentale.
Al suo interno saranno realizzati in tutto 93 posti letto così divisi: 55 di degenza ordinaria – suddivisi in 45 di malattie infettive e 10 di pneumologia, 14 di terapia intensiva Uti e 24 di terapia intensiva respiratoria Utir, in linea con le priorità dell’emergenza Covid19. Inoltre verrà realizzato un laboratorio multi specialistico per le emergenze, unitamente ad un’area di radiodiagnostica dedicata.
Durante un sopralluogo, a cui hanno partecipato tra gli altri il direttore generale dell’azienda Walter Messina e l’ingegnere Tuccio D’Urso, nominato soggetto attuatore dal presidente della Regione Nello Musumeci nella sua veste di commissario straordinario, è stata evidenziata la particolare complessità dell’intervento. Dovranno essere adeguate, infatti, le aree dei due principali ospedali dell’Azienda che accoglieranno i reparti ed i servizi attualmente operanti all’interno del Cto: una soluzione, quindi che oltre a dotare la Sicilia occidentale di un polo infettivologico di riferimento consentirà dei processi di ammodernamento di altre strutture aziendali. Nei giorni scorsi, così si è trovata la piena condivisione tra i primari, la direzione sanitaria, la direzione generale e l’ufficio del commissario delegato.
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