Sono 1.566 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 10.635 tamponi effettuati; 47 i decessi, che portano il totale a 1.418.
Con i nuovi casi salgono a 39.083 gli attuali positivi con un incremento di 575. Di questi 1.789 sono i ricoverati, 9 in meno rispetto a ieri: 1.539 in regime ordinario (6 in meno) e 250 in terapia intensiva, 3 in meno rispetto a ieri. In isolamento domiciliare sono 37.294. I guariti sono 994.
Sul fronte della distribuzione fra province in testa c’è Palermo che torna in testa con 469 casi seguita da Catania con 332 casi poi Enna 211, Agrigento 149. Messina 135, Ragusa 86, Siracusa 84, Caltanissetta 52, Trapani 48.
Mentre il contagio continua a dilagare protestano, sia pure senza astenersi dal lavoro, gli infermieri. “Ad oggi nessuna reale iniziativa di riconoscimento è stata rivolta dagli infermieri della Regione Siciliana e di tutto il personale sanitario” afferma il Nursind in una nota firmata dalle nove segreterie territoriali. Il sindacato degli infermieri chiede che “il governo lanci un vero segnale di riconoscimento a chi da sempre ha contribuito come anche in questa emergenza, a evitare l’implosione dei servizi sanitari della nostra Regione”.
Tra le proposte avanzate c’è “l’assunzione immediata di personale, anche tramite chiamata diretta del personale come si faceva prima del governo Monti dietro a presentazione di curriculum. Inoltre chiediamo riconoscimento del rischio biologico e tutti i professionisti entrati in contatto con pazienti positivi, indennità di area critica e maggiorazione oraria per le ore eccedenti la normale programmazione, la sospensione della decurtazione delle premialità in caso di malattia e l’erogazione di prestazioni aggiuntive fuori l’orario di lavoro”.
Ma intanto, purtroppo, non si ferma la scia di morte per Covid e di contagi all’interno di parrocchie, monasteri e comunità religiose. A farne le spese sono soprattutto i rappresentanti religiosi più anziani. Sono numerose in Sicilia, purtroppo, i decessi. L’ultimo, in ordine cronologico, colpisce la provincia di Catania. L’ex parroco della chiesa di Maria SS. del Carmelo di Riposto (CT) Giuseppe Cardillo è morto ad 83 anni nell’ospedale Cannizzaro di Catania nel quale era stato ricoverato dopo essere stato trovato positivo al covid-19.
Un’altra vittima legata al mondo ecclesiastico ieri a Bagheria dove è morta suor Rosa Provenzano. La religiosa è deceduta al Policlinico di Palermo dove era stata ricoverata a causa di una grave polmonite. A Bagheria non c’era cittadino che non conoscesse suor Rosa Provenzano, 92 anni, ospitata a villa Butera delle suore Vincenziane.
Il 21 novembre è morto il sacerdote don Raffaele Campailla, parroco della chiesa Santissima Nunziata di Ragusa. Era ricoverato da tre settimane in ospedale a causa del Covid 19. Don Raffaele aveva 47 anni: era originario di Comiso. Il 20 novembre è deceduto nella mattina di ieri Don Alessandro Manzone, parroco della parrocchia di Maria Santissima Madre della Misericordia di via Liguria a Palermo: da diversi giorni era ricoverato in una struttura ospedaliera a causa delle complicazioni insorte dopo aver contratto il virus Covid-19. Il 19 novembre, la morte di un altro sacerdote a Palermo. Era stato ordinato sacerdote appena due mesi fa. E’ morto a 55 anni padre Girolamo Casella. Aveva contratto il Covid e si trovava ricoverato al Civico, dove ha avuto un infarto.
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