Sono 443 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell’isola a fronte di 10.037 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 375. L’incidenza sale al 4,4% ieri era 3,8%. L’isola torna al primo posto per contagi, al secondo c’è il Lazio con 386 e al terzo l’Emilia Romagna con 362.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 7.032 con una aumento di 362 casi. I guariti sono 81 mentre non si registrano altre vittime, il totale dei decessi resta a 6.986.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono adesso 329 ricoverati, 20 ricoverati in più rispetto a ieri mentre in terapia intensiva sono 39 tre in meno rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province  Palermo con 42 casi, Catania 282, Messina 0, Siracusa 89, Ragusa 1, Trapani 8, Caltanissetta 7, Agrigento 11, Enna, 3.

Cala incidenza nelle scuole siciliane

Sono 885 gli alunni positivi al Covid-19 in Sicilia a fronte dei un totale di 639.854. L’incidenza degli alunni positivi sul totale è dello 0,14%. Le classi in quarantena in Sicilia sono 372. Sono i dati che emergono nella settimana compresa tra l’11 e il 17 ottobre, dalle analisi che il ministero dell’istruzione porta avanti tramite l’ufficio scolastico regionale della Sicilia con il monitoraggio dell’andamento della situazione epidemiologica relativa al Covid-19 nelle scuole siciliane.

Il numero maggiore di alunni positivi si riscontra alla prima con 289. Sono, invece, 90 su un totale di 70.172 i docenti positivi con un incidenza dello 0,13%, mentre sono 16 su 18.419 i dipendenti del personale Ata contagiati. Al monitoraggio ha risposto il 93% delle scuole della Sicilia.

Aumentano i casi positivi al virus ai test molecolari

Aumentano in Italia i casi positivi al virus SarsCoV2 rilevati con i test molecolari, mentre è ancora un’incognita l’eventuale diffusione della sotto-variante AY.4.2, impossibile da intercettare con i test attuali e che può essere vista soltanto grazie al sequenziamento. Lo rileva il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca.

“Nell’ultima settimana l’incremento della positività rilevata dai test molecolari è aumentato dal 2,89% rilevato il 17 ottobre al 4,25% del 24 ottobre”, ha detto l’esperto all’ANSA. Il 17 ottobre erano stati rilevati 2.299 casi positivi per mezzo di 79.598 test molecolari (con un tasso di positività del 2,8%) e 136 casi positivi per mezzo di 301.493 test antigenici rapidi (con un tasso di positività dello 0.05%); complessivamente il tasso di positività era quindi dello 0,64%.

Una settimana più tardi, domenica 24 ottobre, erano 3.536 i casi positivi rilevati con 83.256 test molecolari (con un tasso di positività di 4,25%); nello stesso giorno erano 187 i casi positivi rilevati con 320.459 test antigenici rapidi (con un tasso di positività dello 0,06%); complessivamente il tasso di positività era dello 0,92%. “Sono numeri che indicano che la discesa di nuovi casi è terminata”, rileva Broccolo, e il processo è iniziato a partire dal 23 agosto, quando era stato raggiunto il picco del 9,6% dei positivi ai test molecolari.

“Da allora si è registrato un continuo decremento, che ha raggiunto il minimo assoluto il 12 ottobre, con il 2%. Quindi è iniziata una inversione di tendenza con una continua risalita fino all’attuale tasso del 4,2%: non è molto elevato, ma sufficiente per dire che il trend in discesa si è invertito e che dal 12 ottobre è iniziata una lieve risalita”. Per il virologo “sarà interessante osservare se con variante Delta e sottovariante AY.4.2, che sembrerebbe essere più trasmissibile, l’incremento dei nuovi casi corrisponderà anche a un aumento degli ingressi nelle terapie intensive”. Al momento, ha proseguito, non è possibile cercare questa sottovariante: “i test di genotipizzazione non la distinguono perché ha mutazioni che non vengono cercate con test usuali. L’unico modo per rilevarla sarebbero sequenziamenti a tappeto”.

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